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L’impatto del Coronavirus sul settore dell’abbigliamento. Parola d’ordine: necessità. Le evidenze Assirm

Matteo Lucchi, Presidente Assirm
L’Associazione fotografa come è cambiato il comportamento di acquisto degli italiani in queste ultime settimane analizzando le diverse strategie e modalità di consumo messe in atto dai consumatori per affrontare questa situazione straordinaria. Tra le evidenze più significative:
Parola d’ordine necessità:
  • il 45% dei consumatori dichiara di comprare abbigliamento, accessori e scarpe prevalentemente per necessità,
  • 1 su 3 afferma di rimandare gli acquisti a fine emergenza
Sicurezza in primis:
  • 1 intervistato su 3 dichiara che manterrà la distanza imposta in queste settimane ed eviterà giorni e orari di punta come anche locali commerciali affollati
Acquisti post emergenza:
  • attenzione ai prodotti italiani (40%), come atto di fiducia e sostegno dell’economia nazionale,
  • orientamento verso saldi e/o promozioni (38%)
Richieste per i brand:
  • pulizia e la sanificazione dell’ambiente (49%),
  • installazione di dispenser igienizzanti all’ingresso del negozio a pari merito con la regolamentazione degli accessi (39%)
  • controllo del comportamento della clientela nell’osservanza delle norme igieniche (27%)8.
Riapertura negozi abbigliamento per bambini:
  • provvedimento prematuro per i consumatori del Nord Ovest, la zona più colpita dall’epidemia,
  • l’attenzione alla limitazione degli accessi (59%) e alle norme igieniche (48%) superano notevolmente il valore di sconti e promozioni (24%)
  • intimo e calze (62%), i prodotti che verranno più acquistati non solo perché più indispensabili ma anche perché più semplici e rapidi da comprare.