Con il Calendario Lavazza 2023, firmato da Alex Prager e presentato alla Triennale di Milano insieme all’omonimo volume a cura di Fabio Novembre, Lavazza, sempre con Armando Testa (GRUPPO ARMANDO TESTA) ha scelto di fare suo il messaggio che accomuna i bar a tutte le latitudini. Luoghi in cui identità e culture diverse si incontrano, dove si pensa, si chiacchiera, si fanno affari o ci si dedica un momento per sé, quasi sempre davanti a un caffè. Le diversità si amalgamano per dare vita a uno scambio con l’altro, senza etichette di alcun tipo. Perché superare le disuguaglianze e abbattere le barriere è un obiettivo alla portata di tutti, e lo sguardo di un’artista come Alex Prager può stimolare a farlo.
Nell’interpretazione dell’artista californiana, il bar diventa un luogo reale e metaforico per stimolare una riflessione sull’unicità che contraddistingue ogni persona, abbracciando temi come l’inclusione e il superamento delle divisioni, dove al centro c’è sempre l’umanità.
Il Calendario 2023 aggiunge dunque un’ulteriore sfumatura a un percorso decennale all’insegna della sostenibilità sociale, proseguendo il racconto delle ultime due edizioni: The New Humanity (2021), firmato da tredici fotografi di fama mondiale, e I Can Change The World (2022), scattato da Emmanuel Lubezki. Un progetto artistico con cui, spiega in una nota Francesca Lavazza, Board Member del Gruppo, “Lavazza vuole interpretare e promuovere messaggi importanti legati alla diversità e all’inclusione, e lo fa ripartendo dalle proprie origini, dalla base: il caffè, da sempre sinonimo di socializzazione, così come i numerosi locali che lo servono”.
Il progetto artistico del Calendario Lavazza si trasforma anche in un viaggio letterario e fotografico, grazie al libro ‘YES! we’re OPEN’, curato dal designer Fabio Novembre.
Da Torino fino a Los Angeles, set del Calendario realizzato da Alex Prager, una narrazione scandita dalle interviste realizzate da Mario Calabresi ai principali protagonisti che ci hanno accompagnato in questi ultimi dieci anni, tra cui Steve McCurry, Emmanuel Lubezki, David LaChapelle. Un percorso che racconta le spinte al cambiamento sintetizzate nella copertina del volume firmato dall’artista Emilio Isgrò e nell’introduzione scritta dall’economista premio Nobel per la pace Muhammad Yunus, con un invito a combattere le disuguaglianze sociali.
Chi è Alex Prager
Nata a Los Angeles nel 1979, è una fotografa e regista statunitense di fama mondiale. Il suo lavoro affonda le radici nella cultura visiva californiana, attingendo all’immaginario cinematografico di Hollywood. Le opere di Prager sono oggi ospitate in alcune collezioni dei più importanti musei e gallerie del mondo, tra cui la Kunsthaus di Zurigo, il Whitney Museum of American Art di New York e il San Francisco Museum of Modern Art. Con ‘YES! we’re OPEN’, l’artista porta alla luce le emozioni e le inquietudini che ogni persona racchiude in sé, in dodici scatti dove il mondo del bar viene raffigurato sospeso tra un gusto post-pop ed elementi surrealisti.