Da quando è andato on air, lo scorso 25 settembre, il dibattito si è scatenato, così come i numerosi meme che hanno affollato la rete.
Tra estimatori e detrattori, una cosa è certa: il nuovo film Esselunga, con protagonista la figlia di una coppia separata, non è passato inosservato e in molti hanno espresso il proprio parere, omline e non solo. Dagli articoli sui giornali ai servizi in tv.
La storia è quella di una bambina al supermercato con la mamma che sceglie con cura una pesca da acquistare, che poi donerà al papà, dicendogli che si tratta di un regalo dalla mamma, sapendo quanto a lui piaccia. C’è chi si è commosso, guardando il gesto della piccola protagonista come un atto d’amore per far tornare insieme i genitori, e chi accusa l’insegna di banalizzare la situazione, speculando sulla sofferenza delle famiglie separate e, in qualche modo, colpevolizzando i bambini che provano a farli tornare insieme.
Elisabetta Scala, Vicepresidente del MOIGE, Movimento Italiano Genitori, e Responsabile dell’Osservatorio Media del MOIGE, dichiara in una nota: “Questo spot non criminalizza né banalizza la sofferenza di chi ha avuto una separazione, ma esprime quello che con ogni probabilità è il desiderio della maggior parte dei figli di coppie separate: vedere mamma e papà tornare insieme e ritrovare amore ed armonia. Questa pubblicità rappresenta i sentimenti di una parte significativa di minori coinvolti in una separazione. Brava Esselunga che ha voluto rappresentare un sentimento concreto di tanti minori. Non trovo nulla di offensivo in questo linguaggio creativo nei confronti di chi vive una separazione. Senza demonizzare le coppie che affrontano il delicato momento della separazione, lo spot offre una lettura, un desiderio di ricomposizione, che certo non esprime interamente ogni sfaccettatura di un momento così delicato e controverso. I sentimenti non si censurano, ben vengano tutte le espressioni libere che possano esserci da parte dei minori verso i loro genitori, che possono anche aiutare i genitori a comprendere e ad accogliere il vissuto emotivo dei figli per guidarli ed aiutarli in questo passaggio difficile dal punto di vista psicologico e affettivo”.