Tutto nasce dalla spinosa vicenda del Fertility Day e dal grossolano scivolone in comunicazione, anzi per la verità più di uno, che ha toccato l’iniziativa promossa dal ministero della Salute, nata per richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica sul tema della fertilità e della sua protezione.
Come risposta al coro di proteste e critiche che si è sollevato, anche dai pubblicitari, come Annamaria Testa dalle colonne dell’Internazionale, solo per citarne uno, è arrivato l’invito ai creativi della ministra Lorenzin, intervistata a ‘Otto e mezzo’ dalla Gruber, di un aiuto, possibilmente a titolo gratuito dovendo far quadrare il Bilancio.
Invito prontamente colto dall’Adci, l’Art Directors Club Italiano, ovvero l’associazione che nel nostro Paese raggruppa il meglio delle eccellenze creative. “Diamo la nostra apertura e disponibilità al Governo e alle istituzioni per avviare una collaborazione e aprire un dialogo per definire brief, modalità, processi e criteri di valutazione della qualità creativa”, commenta a youmark Vicky Gitto (nella foto), Presidente Adci, da noi raggiunto telefonicamente.
“L’Adci non è un’associazione a scopo di lucro e quindi da parte nostra c’è disponibilità massima per dare vita a una comunicazione efficace. Magari apponendo anche un nostro ‘bollino’ di garanzia. Per evitare ulteriori scivoloni e pessime figure. Non è pensabile indire gare e mettere a punto una strategia o una campagna in pochi giorni, oppure fare scelte decisamente sbagliate in ottica di risparmio”.
“Ma una volta scelta l’agenzia o i professionisti con cui collaborare, questi vanno pagati. Chi farà il lavoro è fuori discussione che debba essere compensato”, conclude.