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Il boom degli influencer e il ritorno alla qualità e al sapere. Dolce & Gabbana prendono le distanze dal fenomeno. “La loro caduta è automatica”. Quante griffe li seguiranno? Siamo davvero alla svolta?

Qualcosa è successo e forse anche con il tempo non si tornerà indietro. Siamo davvero a un punto di non ritorno? il re è nudo? Con quanto scatenato dal caso Ferragni-Balocco sembrerebbe proprio di sì.

Perché ora domande che fino a poco tempo fa quasi nessuno aveva il coraggio di porre, sempre più echeggiano nell’aria: ha senso per le marche delegare così tanto la propria visibilità a influencer che sono essi stessi brand? E gli influencer a cui un brand o una griffe si affidano che valore portano realmente? Ovviamente, non si può generalizzare perché ci sono influencer e creator che poggiano il loro valore su sapere e conoscenza in ambiti definiti, ma quanti intanto finiscono per essere tuttologi in nome dei loro follower? E quanti poi di questi follower sono reali?

Una conferma del giro di boa nel weekend è arrivata dalla coppia di stilisti Dolce & Gabbana che sfilando a Milano, pur non citando direttamente il caso Ferragni, hanno precisato all’ansa che “quando a trionfare è la qualità, gli influencer in automatico vanno a cadere“. E aggiunto: “Siamo stati gli unici a non lavorare con gli influencer, li abbiamo fatti sfilare ma non abbiamo mai pagato nessuno”.

Da un anno e mezzo abbiamo cambiato registro, siamo tornati a lavorare con maestri come Meisel e Klein e alcune modelle, hanno poi aggiunto.  “A noi piace la moda, e chi più di loro può esprimere questo concetto? Il fotografo, come il giornalista, fa un mestiere per cui ha studiato, ha una cultura, si può avere un dialogo alla pari. Un influencer di 20 anni non ha colpa, ma non ha quella cultura e con tutto il rispetto il suo è un lavoro diverso, oggi bisogna tornare alla qualità“. “In questi anni ci siamo tutti ubriacati con la comunicazione globale, oggi tutti parliamo di tutto, dalla medicina alla moda dalla scienza alla cultura, ma per farlo bisogna aver studiato, altrimenti cosa esisterebbero a fare le università? Dobbiamo dar voce in tutti i settori a chi ha competenze, è arrivato il momento in cui siamo tutti stanchi, dobbiamo trovare una soluzione per migliorare”.

Intanto, a Milano Chiara Ferragni è stata nel weekend la grande assente alla fashion week maschile cui era solita presenziare insieme al marito, preferendo trascorrere il fine settimana in montagna insieme alla famiglia. Lo hanno raccontato alcuni suoi scatti su instagram.