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K48: non è vero che le cdp sono tutte uguali. L’identità creativa è fondamentale. Sperimentare su sé allargando il servizio a 360° è must per gestire il dialogo del video con qualsiasi piattaforma e progetto. Crediamo nei talenti italiani. Ma in un’Italia esterofila non tutti sanno scegliere oltre l’ovvio

Parola a Barbara Guieu, Leone Balduzzi e Lorenzo Damiani, K48

Incontrandovi, la cosa più immediatamente evidente è che avete scelto di stare in vetrina. Che sottintende più di un senso. Il mostrarsi senza nulla da nascondere, il voler stare a contatto con il mondo, quello vero, il possesso di un’identità creativa da esibire. Sbagliamo?

“Più che una scelta è stato un caso, un caso che ci ha portato fortuna e che ha rafforzato la nostra identità. E’ un modo diverso di lavorare, stimolante e divertente che ci accomuna ad altre realtà internazionali. Non siamo degli esibizionisti, ma abbiamo il nostro stile e il nostro spazio di lavoro lo rappresenta alla perfezione”.

In un momento di mercato in cui, almeno per quanto riguarda l’Italia, per le cdp diventa sempre più difficile affermare la propria identità differenziante, quasi schiacciate dall’operatività e dall’ansia del minor prezzo, voi avete le idee chiare in termini di posizionamento. Casa di produzione a servizio completo, con una precisa identità creativa. Come ci si riesce?

Fin dall’inizio abbiamo cercato di affrontare la sfida di garantire qualità e ricerca nei lavori a budget ridotti. K48 è stata una delle prime cdp che ha guardato verso il mercato del ‘low budget’ come una possibilità e non una minaccia. La ricerca di professionisti giovani e talentuosi è la base del nostro lavoro e questa ricerca non riguarda solo la regia, ma ogni reparto della produzione e delle creatività”.

Entriamo nel dettaglio del vostro servizio a 360°: campagne tv, branded content (da vedere l’ultima web-serie in esclusiva Wired, One Upon a Time in Milan), narrazione (dai videoclip ai cortometraggi- 5 sino a oggi realizzati), film fashion, produzione siti web. Il prossimo passo sarà la creatività?

“Il prossimo passo, più che essere la creatività, sarà la continua ricerca di qualità, anche nelle idee. Non vogliamo essere un’agenzia, ma vogliamo essere di supporto alle agenzie nel ricercare idee creative che siano contemporanee e subordinate al mezzo che le veicola e soprattutto nel metterle in pratica. La narrazione e i brand content sono un nuovo mercato e facilitano, a nostro avviso, la creazione di lavori ad alto impatto creativo. Ecco perchè abbiamo voluto sperimentare in questo senso ideando e producendo una web serie.

Tra i fondatori Leone Balduzzi. Quindi, massima importanza alla regia. Con la voglia di accreditare i talenti italiani, in un sistema, il nostro, che spesso rema contro. Se ne potrà mai uscire, perché all’estero è differente e le cose funzionano?

“Visto che sono stato esplicitamente chiamato in causa, a questa domanda rispondo io. Perché all’estero credono che sia più prestigioso crescere e lavorare con i propri talenti piuttosto che con gli stranieri. Non so se mai si uscirà da questa mentalità esterofila, noi cerchiamo di spingere i giovani registi italiani nei quali crediamo fermamente. Come si diceva, K48 ha uno stile e un’indentità e questo stile si riflette anche nella ricerca regia, che curo personalmente”.

Il vostro team è poliedrico, esaustivo, affiatato. Oltre a Leone, Barbara Guieu e Lorenzo Damiani. Inoltre avete pure un web designer. Ci raccontate perché a vincere è la squadra e quanto conta esserci, sempre, con grande passione, per quanto ‘usurato’ possa sembrare il ricorso a questa parola quando ci si racconta?

“Ora tocca a noi rispondere, siamo Barbara e Lorenzo. La passione conta tantissimo. Ogni progetto, che sia grande o piccolo, che sia una campagna pubblicitaria o un sito web, viene discusso e condiviso internamente. Tutto il team partecipa e scambia opinioni. I lavori, prima di tutto, devono soddisfare le nostre aspettative, ecco perchè è importante lavorare in gruppo e, oltre a dare spazio alle idee, essere consapevoli e capaci di metterle in pratica. Cerchiamo sempre di dare il massimo su ogni progetto, seguendo da vicino ogni passaggio e garantendo supporto ai diversi professionisti che di volta in volta chiamiamo a collaborare. La sfida più importante è realizzare dei bei lavori anche dove il budget, o l’idea stessa, sembrerebbero non concedere possibilità”.

Siete state tra le prime case di produzione italiane a credere e ad affermarvi nei virali. Quanto l’anticipazione è oggi per voi vantaggio competitivo per capacità di far dialogare i video con le nuove piattaforme?

“L’anticipare i tempi è stato per noi un grandissimo vantaggio e continueremo in questo senso. Il mondo del digital è in continua trasformazione e continua a creare opportunità che vanno colte al volo. Ecco perchè continuiamo a sperimentare su noi stessi, vedi la produzione della web serie, lo sviluppo di siti web e di brand content e di campagne su social network, dobbiamo prima di tutto essere capaci di veicolare la nostra immagine e la nostra identà per poterlo fare al meglio per i nostri clienti.

Cosa c’è nel vostro futuro, tra progetti in essere, piani definiti e pure qualche sogno?

“Al momento abbiamo in onda tre campagne: Seven, Invicta e Segugio.it e stiamo lavorando alla terza puntata di Once Upon a Time in Milan. Abbiamo appena lanciato il nostro sito con una veste di cui abbiamo curato sia l’immagine che la programmazione. Nel futuro speriamo di produrre un lungometraggio e di ampliare il nostro parco clienti anche all’estero”.

Foto by: Luca A. Caizzi (ZI Italy)