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Inchiesta: che fine ha fatto il Festivalbar? Radio Norba è stata la prima nel ‘95 e ora è Radio Norba Cornetto Battiti Live, on air dall’8 luglio, fiore all’occhiello del palinsesto di Canale 5. Cornetto title sponsor perché pop

di Maurizio Ermisino

La nostra inchiesta sul mondo dei festival musicali che hanno preso il posto dello storico Festivalbar continua. Dopo avervi illustrato lo scenario e avervi raccontato il TIM Summer Festival continuiamo il nostro viaggio attraverso i brand e le radio che oggi si occupano delle kermesse di questo tipo. Oggi facciamo la Storia dei festival musicali. Radio Norba Battiti Live è un evento che esiste dal 1995 ha creato un ecosistema mediatico e pubblicitario molto stretto tra radio, tivù e territorio. È partito come un evento molto particolare e negli anni è cresciuto così tanto da diventare il fiore all’occhiello del palinsesto estivo Mediaset, dove ha preso idealmente il posto proprio del Festivalbar. Ma a modo suo. Da quest’anno Radio Norba Cornetto Battiti Live è passato da Italia 1 a Canale 5. La nuova edizione è al via l’8 luglio in prima serata. Ma quando è nata era una trasmissione unica nel suo genere. “Nel 1995 non ero ancora a Radio Norba, ho iniziato dal 1997” ci spiega Alan Palmieri, Direttore Artistico del Festival. “Esistevano due versioni. C’era Battiti dalla Caverna, il live prodotto negli studi di Radio Norba: erano delle monografie di artisti che suonavano dal vivo e si dava possibilità al pubblico di incontrarli e fare domande. È una cosa che ho voluto mantenere anche adesso che si fa dalle piazze. Credo che sia importante essere agganciati alle proprie origini, rispettare i propri valori e il proprio posizionamento artistico. Facciamo incontrare il pubblico e gli artisti, creo un ambiente intimo e attraverso i conduttori della radio premetto loro di vivere questa esperienza esclusiva. Battiti era anche un magazine musicale che andava in onda su Telenorba prodotto da Radio Norba: raccoglieva alcuni video e servizi sul territorio, che venivano lanciati dagli studi di Battiti. Anche in quel caso c’era il pubblico in studio e venivano ospitati cantanti: era un po’ magazine e un po’ show”.

Radio Norba ha avuto sempre un rapporto importante con il territorio. Come è nato?

“Il rapporto con il territorio è fondamentale. Battiti Live nasce come rassegna musicale itinerante, una festa della radio portata in piazza. Proprio per la richiesta che c’era tra il pubblico, quello che all’inizio facevamo in studio, nei primi anni Duemila sbarca nelle piazze, in versione ancora non televisiva, tra Puglia, Basilicata e Campania. Con il mio arrivo nel 2007, pur avendo preso la direzione artistica nel 2013, ho iniziato a spingere per agganciare la tivù. Abbiamo iniziato ad essere multimediali e a fare una diretta tv. Mi sono occupato di renderla sempre più professionale, ma mai mettendo da parte la piazza o la radio, anche quando siamo entrati nel mondo digital e multipiattaforma. Tiriamo dentro la radio e la rispettiamo per come è. Andiamo in piazza e rispettiamo il pubblico: andiamo dritti come se fosse un live, una diretta, che conserviamo sia sulla radio che sulla tv. E allo stesso tempo lavoriamo sulla dimensione social, lavorando prima in organico con artisti e fanbase, e poi con i filmati, condivisi sempre dagli artisti, loggati con il nostro watermark. Tutto questo ci ha permesso di arrivare in tutto il Paese pur non essendo ancora trasmesso in tutto il Paese.

Nel 2017 siete arrivati alla tv nazionale Mediaset, che un tempo aveva Festivalbar. Battiti ha preso il suo posto?  

“Non era così scontato. Ma Battiti è riuscito non a sostituire il Festivalbar, che è insostituibile, quanto a occupare quello spazio nell’immaginario, ma in maniera diversa. La tipologia di evento e la modernità dei linguaggi di Battiti era l’unica idea possibile di conquistarsi quella credibilità e quello spazio evitando il confronto diretto. A una prima lettura si può dire è come Festivalbar. Ma l’approccio, il posizionamento, l’idea di base, il linguaggio e i codici sono diversi rispetto al Festivalbar. Quella kermesse nasceva dalla classifica dei juke-box che distribuiva Salvetti: erano le canzoni dell’estate con un mood prettamente estivo. Battiti avviene in estate perché è il momento che offre più possibilità per entrare in contatto con il pubblico, ma è un happening annuale: è come se fosse una serata di gala, la consacrazione di un percorso che dura tutto l’anno. Non c’è solo la canzone estiva, ma lo spaccato di un’artista e del suo mondo. Infatti i nostri ospiti non cantano solo le hit estive”.

Come è nata la partnership con Cornetto, che oggi è title sponsor?

“La prima volta è stata con Vodafone, nel 2020 e poi nel 2021, durante il periodo pandemico in cui siamo stati l’unico programma di questo tipo ad essere prodotto con le misure per il Covid. Cornetto entra in scena dopo Vodafone ed è un brand con cui ci si ritrova, oltre che per la volontà dell’azienda di lavorare con noi, per risonanza di valori. È un brand pop, che rappresenta la storia d’Italia, è legato alla musica e all’estate, il periodo in cui andiamo in onda. Siamo un evento estivo, ma non facciamo solo i palchi colorati: siamo più eleganti, più internazionali”.

Il passaggio a Canale 5 vede un programma che segue logiche più televisive. Come mai non c’è più il nome Radio Norba sul logo e negli spot?

“Questa domanda andrebbe posta agli editori, che mi hanno chiesto di continuare a lavorare sul prodotto e rappresentare questo tipo di storia occupandomi della direzione artistica. C’è una collaborazione stretta da tempo tra Radio Norba, Mediaset e Publitalia, che è la nostra concessionaria nazionale”.

Anche la scelta di Ilary Blasi, Alvin e Rebecca Staffelli alla conduzione è dovuta a logiche televisive?

“Il cambio di conduzione è avvenuto conseguentemente al cambio di rete. L’azienda ha ritenuto di dover far condurre l’evento a volti più familiari al pubblico di Canale 5”.