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Mercurio Cinematografica, agli ADCI Awards la migliore Cdp del 2022. Tanti i progetti di cui andiamo fieri. Puntiamo sul team, anche con le altre realtà della filiera, a partire dalle agenzie. La qualità non è questione di budget, vincono idea, passione, innovazione e giuste scelte

Debora Magnavacca, Partner & Executive Producer MERCURIO CINEMATOGRAFICA

E’ finito il 2022. Che anno è stato per voi?

Direi un anno positivo vista la situazione generale, surfing in questo mondo che cambia…. ma possiamo davvero ritenerci soddisfatti, siamo la Cdp del 2022 all’ADCI Awards, direi un grande risultato visto l’importanza del premio.

Quali gli obiettivi raggiunti di cui andate più fieri e quale il progetto realizzato che diventa benchmark?

I progetti di cui andiamo più fieri del 2022 sono più di uno, da Netflix a Groovie, Poste, Amazon, ma sicuramente quelli innovativi e che ci hanno ispirato ad approcci nuovi come tutti progetti digital e Aperol Venice, dove abbiamo girato un videoclip/video adv in diretta. Un progetto dentro ad un altro progetto, una bellissima esperienza, tutta live.

Contingenza a parte, che cosa augurate all’industry per il nuovo anno, insomma quali gli ambiti sistemici su cui lavorare pro tutti?

Sicuramente fare team, essere tutti parte della filiera di un progetto ed esserlo insieme. Sta già accadendo, qualcosa è già cambiato. Collaborare con agenzie in maniera più vicina è una bella cosa e rende i progetti più fluidi. Lavorare in team è sicuramente un buon punto per tutti, scegliere le persone giuste, i registi giusti per ogni ‘occasione’.

In che direzione va il rapporto con i clienti, su cosa state ragionando per vestire meglio le loro esigenze, a quali ambiti, nuovi servizi, visioni?

I clienti sono sempre più attenti e la loro comunicazione è davvero a 360 gradi e quindi richiede una visione più ampia ed elastica anche da parte nostra.

Nell’era della proliferazione dei touch point sembra che la quantità vinca. Ma alla fine non è la memorabilità a fare la differenza? Non vi sembra che le belle cose siano sempre meno? La causa è del budget, della creatività o della scarsa attenzione riservata al crafting dai committenti?

Belle cose in effetti poche, ma noi non ci possiamo lamentare in questo senso, abbiamo avuto la fortuna di approcciare a progetti davvero interessanti. I budget ridotti credo siano dovuti a una maggiore attenzione agli investimenti, non solo per un problema economico, ma credo anche a causa della situazione mondiale, dove bisogna fare più attenzione a cosa e a come si comunica, c’è un’attenzione ‘sociale’ particolare. La qualità vince sempre, certamente insieme alla memorabilità. Non tutte le belle creatività richiedono grandi budget, quella che vince sempre è una buona idea, la passione, l’innovazione e le giuste scelte.