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Grazie Forchets… Anto vuole dire la sua

Avete presente quando si stacca un pezzo da un ghiacciaio? Il tonfo, il rumore, il freddo che fa?
Ecco, questo è quello che si prova leggendo di Forchets.
Che è, e per me resta, una fucina di talenti, una casa, una famiglia, un posto dove le matite si potevano rubare con facilità, le sedie avevano forma di forchette e se ne avevi voglia potevi bere una birra in serenità al bancone, dopo il lavoro.
Un posto che mi ha accolto, e come me tantissimi altri, mi ha formato e mi ha anche lasciata andare per la mia strada,
con la pacca sulla spalla di un genitore.
Un’agenzia in cui se c’erano da consegnare dei materiali last second i colleghi si fermavano, anche di venerdì sera, ad aiutarti.
Un ufficio in cui anche i capi si sporcavano le mani, insieme a noi.
Un modo di vivere.
Una filosofia di vita.
Un’eredità, quella che ci lascia, grande, immensa.
E che porteremo con noi. Noi che in Forchets abbiamo gioito, pianto, vissuto.