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Elf Me, il film di Natale è su Prime Video, Gabriele Mainetti: “Volevo fare qualcosa come Mamma ho perso l’aereo, Ghostbusters, Gremlins”. Tra i protagonisti Lillo, Anna Foglietta, Claudio Santamaria. Arriva in streaming il 24 novembre

di Maurizio Ermisino

“I sogni sono gratis! Sognare è bello, facciamolo!” è il piccolo Federico Ielapi, il protagonista di Elf Me, il nuovo film Original italiano di Natale in esclusiva su Prime Video dal 24 novembre, a dire la cosa più bella nella conferenza stampa di lancio del film che si è tenuta a Roma oggi, in mattinata, al cinema The Space Moderno, in piazza della Repubblica. Questa sera si terrà l’anteprima a inviti, con un allestimento molto speciale. Ma su questo torneremo dopo. Prime Video è ormai la più generalista tra le realtà dello streaming, come scrivevamo qualche giorno fa a proposito della ricerca sui servizi SVOD in Italia. E questo film fa proprio parte di questo posizionamento. Prime Video prova a portare sui suoi schermi qualcosa che in Italia non si è fatto mai, o quasi: il film di Natale per famiglie, quello magico, con gli effetti speciali, prettamente natalizio, all’americana. Sì, perché non solo fino a qualche anno fa il film di Natale usciva al cinema, ma era qualcosa di molto diverso, un fenomeno prettamente italiano come il Cinepanettone, sorta di farsa comica che di natalizio aveva solo il fatto di svolgersi durante le feste, e in vacanza. Elf Me è invece un film di Natale vero e proprio, ambientato durante il Natale, con le figure tipiche di questa festa, Babbo Natale e gli elfi. Ma all’italiana. Prime Video lancia personaggi che sono di casa, volti noti del canale, come Lillo e Caterina Guzzanti, già grandi protagonisti di show come LOL. Ma il valore aggiunto di questa produzione è Gabriele Mainetti (Lo chiamavano Jeeg Robot e Freaks Out), sceneggiatore, consulente creativo e autore delle musiche, nonché produttore con la sua Goon Films insieme a Lucky Red. “Volevo cercare di fare qualcosa che fosse in sintonia con quel mondo di film come Mamma ho perso l’aereo, Ghostbusters, Gremlins” ci ha raccontato Gabriele Mainetti. “Mio figlio mi chiede sempre di guardare per l‘ennesima volta Mamma ho perso l’aereo. E mi sono detto: perché non proviamo a farlo funzionare nello spazio nostro? Come ha fatto Claudio Santamaria, abbiamo reso i personaggi italiani. Se non localizzi i personaggi scivoli nella copia dell’originale. Se li caratterizzi è diverso. Io scivolo nella fantasia quando scrivo. Mi dico osiamo. Poi alla realizzazione pensiamo dopo”.

Lillo Petrolo è Trip, un elfo costruttore anticonvenzionale

Lillo Petrolo è Trip, un elfo costruttore anticonvenzionale al servizio di Babbo Natale. I giocattoli a cui dà vita con la magia sono infatti molto particolari e, a volte, un po’ fuori controllo. Un pasticcio più grande del solito lo porta a conoscere Elia (Federico Ielapi), un ragazzino perseguitato dai bulli della scuola e con una madre giocattolaia (Anna Foglietta) i cui affari non vanno per niente bene. L’incontro con Trip cambia le loro vite e grazie a lui il business di giocattoli ha finalmente una svolta positiva. Ma proprio quando le cose sembrano andare per il verso giusto arriva un imprenditore senza scrupoli (Claudio Santamaria) a metter loro i bastoni tra le ruote.

I registi YouNuts: Spielberg per noi è una divinità

Mamma ho perso l’aereo, Ghostbusters, Gremlins sono i riferimenti del film, ma c’è anche tanto, tantissimo Spielberg, a partire da una bellissima citazione di E.T., come confermano i registi YouNuts. “È stato Gabriele Mainetti che ci ha coinvolto nella regia del film” ci hanno detto.  “Ci è sembrato subito un film nelle nostre corde, che ci ricordava i film con cui siamo cresciuti. Abbiamo cercato di omaggiare i film spielberghiani: Spielberg per noi è una divinità”. “Era la prima volta che affrontavamo un progetto con così tanti effetti speciali” aggiungono. “Alcuni effetti speciali sono fatti alla buona: la stanza che ruota l’abbiamo fatta quasi dal vivo”.

Lillo: Ho risolto lottato con un elastico tra le mani

Ed è Lillo, il grande protagonista, a raccontarci com’è girare film di questo tipo. “Quando fai un film con tanti effetti speciali non è facile… reciti con nulla davanti” spiega in modo spassoso. Ma alla fine noi italiani le cose le sappiamo risolvere. Nella scena in cui lotto con il Blob, un personaggio che non riuscivo a figurarmi (è stato creato in postproduzione, ndr), ho risolto lottando con un elastico tra le mani. Nella scena della lotta con il Blob fuoricampo, invece c’è stato un attrezzista che ha detto ‘ce penso io’, e mi ha tirato letteralmente da dietro. Un attore abituato a un certo tipo di film non avrebbe bisogno dell’elastico, avrebbe visualizzato il blob. Io no. Proprio non lo vedevo”. Elf Me è un esempio di come, in Italia, si sia capaci di realizzare un film di questo tipo con un budget ridotto: ci hanno confessato che in America non ci credevano.

Anna Foglietta: Ho proprio sentito dentro quello spirito natalizio

Anna Foglietta è Ivana, la mamma di Elia. “Mi sento esattamente come Ivana” ci svela. “Ho proprio sentito dentro quello spirito natalizio. Se uno ha avuto un’infanzia in cui il Natale era un momento magico se lo porterà dentro tutta la vita. Io l’ho avuta e ogni volta che vedo un allestimento natalizio torno bambina. A mio figlio grande ho detto ‘tu pensala come vuoi, io penso che Babbo Natale esista’. Di questi tempi in cui si fa tanta fatica, avere un momento di sospensione e trovarsi immersi in un mondo magico, anche con un pizzico di cinismo, è importante. E poi il Natale che proponiamo è molto etico. Ivana crede ancora in un mondo di buone azioni, in cui il fare, e fare bene le cose, ha ancor un valore. Evviva Ivana. Che ce ne siano ancora”.

Federico Ielapi: Ragazzi che venite bullizzati, cercate di non pensare ai bulli

Federico Ielapi, visto in Pinocchio di Garrone, interpreta Elia, un ragazzino che ha che fare con il bullismo. “Elia se la gestiva da solo, ma non tanto da solo, 50 e 50. Ci riesce con la sua forza di volontà: ognuno ha una forza di volontà dentro che è più grande della forza che crede di avere. Ragazzi che venite bullizzati, cercate di non pensare ai bulli. Sono solo invidiosi di voi, perché avete qualcosa che loro non hanno”.

Claudio Santamaria: mi sono ispirato a De Niro

Claudio Santamaria è Ciocca, il cattivo del film. Come è stato farlo in un film per bambini? “Ho tolto tutte le parolacce” sorride. Dire che è stato facile per me fare un cattivo del genere che non è proprio un bel ragazzo. Ci siamo divertiti nella costruzione del personaggio, fare un cattivo in un film del genere mi ha divertito. Era ambientato in un paesino in montagna vicino Roma e così ho inventato: perché non lo facciamo parlare ciociaro? Mi sono fatto registrare tutte le battute da un’attrice, Francesca Bellucci, che mi ha letto tutte le battute anche per poter improvvisare. Sono entrato nel personaggio attraverso il trucco, i costumi geniali di Noemi Intino. Siamo partiti dalla confezione. Vista dall’interno è la classica vicenda del cattivo. Nella scena in cui tutto è andato perduto mi hanno chiesto di piangere con le lacrime. E mi è venuto in mente De Niro in Analyze That (Terapia e pallottole, ndr). È una commedia, ma quando De Niro va dall’analista piange con le lacrime. È questo che rende comico un personaggio, il profondo senso di tragedia. Questa è una commedia che si prende sul serio, come le grandi commedie internazionali”.

Gabriele Mainetti: Dicevano che era un film irrealizzabile

Il film, dopo l’anteprima stampa della mattina, viene presentato a Roma con una proiezione evento a inviti. Per l’occasione, il cinema The Space Moderno è stato allestito con un blue carpet (un red carpet con il colore di Prime Video) e alberi di Natale all’esterno, e la slitta e una ricostruzione della fabbrica di Babbo Natale all’interno. Con simpatici cappelli da elfo, con le orecchie lunghe, da indossare. Un grande allestimento per creare un evento dedicato a un film a cui Prime Video tiene molto. Gabriele Mainetti ha coinvolto nella sceneggiatura il fumettista Leo Ortolani, il che ha dato un tocco in più alla storia. “Proprio perché si viene dal fumetto la fantasia era in uno stato eccessivo, dicevano che era un film irrealizzabile” racconta Mainetti. “Poi lo abbiamo realizzato secondo le nostre possibilità. Sognare è gratis, ma realizzare costa”.