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Deloitte Global Powers of Luxury Goods – Edizione 2019. Tra le Top 100 del lusso è italiana un’azienda su 4, ma aumenta la competizione da Asia-Pacific

Le 100 più grandi aziende di beni di lusso al mondo hanno generato vendite per 247 miliardi di dollari nel FY2017, con una media di 2,47 miliardi di dollari per società. 

A tassi di cambio costanti, il tasso di crescita per i primi 100 player è stato del 10,8%, un significativo incremento di ben 9,8 punti percentuali rispetto allì’1% della crescita dell’anno precedente.

È quanto emerge dalla sesta edizione del Global Powers of Luxury Goods, lo studio annuale di Deloitte, presentato in esclusiva il 2 Aprile a Londra al London Luxury Law Summit da Giovanni Faccioli, Deloitte Fashion & Luxury Leader per l’Italia, che esamina e classifica i 100 Top Player del settore Fashion & Luxury a livello globale, sulla base delle vendite consolidate nell’anno fiscale 2017 (che definiamo come l’esercizio di 12 mesi relativo all’anno solare 2017, con inclusione delle società che chiudono il bilancio al 30 giugno 2018).

Quest’anno la top ten delle migliori aziende di moda si arricchisce della prestigiosa presenza della maison di moda Chanel, che per la prima volta entra in classifica, direttamente al sesto posto, dietro all’ormai consolidato, per il terzo anno consecutivo, quintetto dei cinque migliori player del lusso: LVMH Moët Hennessy Louis Vuitton SE, The Estée Lauder Companies Inc., Compagnie Financière Richemont SA, Kering SA e Luxottica.

Le vendite aggregate delle multinazionali del lusso che occupano le prime dieci posizioni della classifica stilata da Deloitte nel FY17 rappresentano il 48.2% del totale, un punto percentuale in più rispetto all’anno precedente.

Complessivamente, le aziende italiane della Top 100 realizzano il 14% dei ricavi totali globali, una diminuzione di due punti percentuali rispetto all’edizione precedente del report. Luxottica, che scende al quinto posto, è anche quest’anno, l’unica azienda italiana presente in Top Ten. In generale, come negli anni precedenti, l’Italia si conferma Paese leader nel settore, posizionando ben 24 aziende tra le 100 che costituiscono la graduatoria. Di queste, più di due terzi operano nel comparto dell’abbigliamento e calzature, confermando l’Italia come la ‘capitale della moda’.

Luxottica, Prada e Giorgio Armani risultano essere i tre principali player italiani in classifica e, in forma aggregata, rappresentano quasi la metà delle vendite di beni di lusso realizzate nel FY17 dalle aziende italiane presenti nel ranking.

Complessivamente, Moncler è l’azienda meglio performante tra le italiane in classifica, mentre è Furla a registrare il tasso di crescita di vendite più alto, 18.7%.

Tuttavia, si inizia a sentire la competizione rappresentata dalle aziende dei paesi asiatici: sono ben sei le aziende della regione Asia-Pacific presenti nella classifica delle 20 fastest growing, e complessivamente 20 nella classifica delle Top 100, prevalentemente appartenenti al settore gioielleria.

L’unione fa la forza: il modello dei super-gruppi francesi si dimostra vincente

La Francia ha conseguito la migliore crescita nelle vendite di prodotti di lusso nel FY17, pari a 18,7%.  La Francia è anche sede di alcune delle più grandi società di beni di lusso del mondo, con LVMH, Kering SA e L’Oréal Luxe che si collocano nella Top 10. Nel complesso, il peso delle sette società francesi rappresenta il 23,5% del totale delle vendite di beni di lusso della Top 100.

Infine, guardando alle categorie di prodotto delle 100 aziende analizzate da Deloitte, il FY17 si attesta come un anno più che positivo per tutti i settori: è il settore della cosmetica che registra la crescita più alta (16.1%), seguito da gioielleria ed orologi (9.7%), abbigliamento e calzature (3.2%) e dal settore delle borse e degli accessori (1.5%). Anche la categoria delle multiple luxury goods cresce del 15.9%.