di Maurizio Ermisino
Berlino – Madrid – Parigi – Roma. Non sono gli scali di un volo internazionale, ma il percorso della nuova serie lanciata ieri a Roma in grande stile da Netflix. Il player del settore streaming, infatti, quando decide di puntare forte su una serie, fa sempre le cose in grande. La nuova serie, spin-off della celebre La casa di carta, sarà disponibile in streaming dal 29 dicembre. È un lungo viaggio che nasce a Madrid, dove è stata girata La Casa di Carta con le rapine alla Zecca di Stato e alla Banca di Spagna. Che arriva a Parigi, dove è ambientata la nuova serie, che ha per protagonista Berlino, il personaggio più iconico e carismatico. E ieri è arrivata a Roma per una presentazione, una serie di eventi in grande stile.
Berlino: un riposizionamento del brand La casa di carta
La casa di carta, e ora Berlino, sono casi in cui una serie diventa un vero e proprio brand nel brand. Se il marchio Netflix è consolidato e nettamente posizionato tra i player dello streaming, anche La casa di carta è un brand forte, con i suoi valori, i suoi contenuti, la sua immagine coordinata e il suo pubblico. Volendo ragionare in termini di marketing, la nuova serie Berlino opera però un riposizionamento del brand La casa di carta: diventa una commedia romantica, un giallo-rosa, una serie brillante. Ha messo da parte tutta una certa pesantezza che caratterizzava le ultime stagioni de La casa di carta: gli spari, le bombe, le morti dolorose, gli amori folli e certi toni da telenovela. Qui è tutto più leggero e, a Parigi, come ha detto Pedro Alonso, il protagonista, “insegniamo ai francesi la commedia sentimentale”. La serie segue una delle rapine più straordinarie dell’edonista e furbo Berlino e, contemporaneamente, traccia la linea per raccontare una storia d’amore. O forse anche più di una. A livello di target, visto il prodotto molto meno violento rispetto a La casa di carta, Berlino potrebbe raggiungere un pubblico ancora maggiore.
La nuova banda: spiccano Tristán Ulloa e Begoña Vargas
Una serie nuova chiama una banda completamente nuova. Non ci sono più i ladri con i nomi delle grandi città, ma un gruppo diverso. Così abbiamo fatto la conoscenza di Michelle Jenner, che interpreta Keila, un genio dell’ingegneria elettronica, e di Tristán Ulloa, che veste i panni di Damián, un professore filantropo e il consigliere di Berlino. La sexy Begoña Vargas è Cameron, una ragazza impulsiva che vive sempre al limite: in pratica è la nuova Tokyo. Julio Peña Fernández dà vita al ruolo di Roi, il fedele seguace di Berlino, e Joel Sánchezinterpreta Bruce, l’instancabile uomo d’azione della banda. Ma nel corso della serie incontreremo anche due nostre vecchie conoscenze: Itziar Ituño e Najwa Nimri faranno il loro ritorno rispettivamente come le poliziotte Raquel Murillo e Alicia Sierra.
Tristán Ulloa, Pedro Alonso e Michelle Jenner a Roma
Sono stati loro i protagonisti della giornata evento organizzata ieri a Roma. Prima una visita al centro, con le foto di rito davanti al Colosseo, e poi un salto a Fontana di Trevi, luogo amatissimo da Pedro Alonso, grande fan del film La dolce vita di Federico Fellini. Nel pomeriggio bagno di folla alla terrazza del Pincio. Con una sorpresa: Al Bano, che ha cantato Felicità, canzone che sarà uno dei temi ricorrenti della nuova serie e che Pedro Alonso, emozionatissimo nell’incontrare la star di casa nostra, ha definito una sorta di “educazione sentimentale” per i ragazzi della sua generazione.
Il cinema The Space Moderno di Roma è diventato il set della serie
Infine, è arrivato il momento della grande serata. Al cinema The Space Moderno di Roma, in piazza della Repubblica, è andata in scena la prima italiana ufficiale di Berlino. Una serata ad inviti con la proiezione del primo episodio, per giornalisti, attori, influencer e anche alcuni fortunati fan che hanno vinto un concorso indetto da Netflix su Instagram. Tra il pubblico molti imitatori dei personaggi de La casa di carta: alcuni vestiti con le caratteristiche tute rosse e le maschere di Dalì, ma anche qualche cosplayer del Professore, giacca e cravatta, barba e occhiali dalla montatura vistosa. Il red carpet su Piazza della Repubblica è diventato un tappeto verde petrolio e a suoi lati una delle arcate di piazza è stata trasformata nell’enorme porta di un caveau. Mentre il foyeur del cinema è stato arredato con carta da parati verde bordata d’oro, come se fossimo nell’hotel di Parigi dove si svolge la storia. Sia all’esterno che all’interno, poi, diversi punti bar con vini e cocktail. Campari e Aperol a farla da padrone, ma non a caso il rosso è il colore dominante del mondo de La casa di carta. Per la musica, invece, un tuffo nel pop italiano d’annata: Ti amo di Umberto Tozzi, Centro di gravità permanente di Franco Battiato, che erano stati al centro di alcuni episodi de La casa di carta. E poi tanta Raffaella Carrà, che sta bene sempre.