di monica lazzarotto
Sono queste le novità annunciate da Urbano Cairo, durante la presentazione dei palinsesti della nuova stagione al via dal 9 settembre, ieri a Milano. Soddisfatto dei risultati raggiunti dalla sua rete che, ammette, per fatturato vale un dodicesimo di Rai e Mediaset, ma ha un posizionamento unico che premia l’engagement con un target qualificato (terza rete in prime time, ma seconda nella fascia di pubblico alto spendente e laureati). Tanto da ritenere come un nuovo assetto del sistema tv sarebbe auspicabile, meritando La7 una fetta della torta canone.
Ma l’occasione non aveva certo lo scopo di concentrare l’attenzione sui competitors, così come sulle ipotetiche mire politiche di Cairo (che come sempre smentisce ogni sua possibile entrata in scena: “sono un imprenditore e non ho tempo per fare altro”, neppure quando a tentarlo potrebbe essere la ‘sinistra di buon senso’ della Berlusconi) quanto piuttosto di sottolineare come la qualità premi il business. La raccolta pubblicitaria, infatti, segue la crescita dell’audience (bene tutti i programmi), così come l’effetto delle 16 tappe di un road show da Bologna a Bolzano per incontrare i clienti, e lascia ben sperare in un prossimo semestre di soddisfazioni ancora maggiori, dopo un giugno a doppia cifra.
Bene anche l’area digital (689 mio di stream views su siti, app e YouTube) e social, con la crescita del 13% dei follower, oggi 7,4 mio, cui si aggiungono i 2,6 iscritti al canale YouTube.
Sul fonte palinsesto, tutti confermati, e con risultati di share in crescita, da Floris a Gruber, da Cazullo a Gramellini e Aiugias, alle inchieste ‘100 Minuti’ di Formigli ai nuovi speciali con Ezio Mauro, al daytime di ‘Omnibus’ e ‘Tagadà’.
Due le novità, anzi tre se si aggiunge il sì di Enrico Mentana anche per tutto il 2026. Le altre, 26 mezz’ore in seconda serata una volta la settimana di Alessandro Barbero che risponderà a domande poste dai telespettatori, via messaggio, mail o anche dallo studio, e poi il nuovo game show di Flavio Insinna che, elaborando in modo autoriale su sua misura il format Usa ‘family feud’ andrà a coprire il vuoto del pre TG, tanto significativo dal punto di vista pubblicitario e di attrattività per l’audience, ogni giorno dalle 18 e 45 alle 19 e 55.
Senza dimenticare il rilancio de La7d avvenuto a fine aprile, che guadagna le preferenze del target giovane, passando dallo 0,3% all’1%.
Il tutto all’insegna di una Tv che vuole essere libera, non a caso è stata attaccata a vario titolo da qualsiasi governo in carica, tanto che lo stesso Cairo l’unico giudizio politico che sente di esternare (auspicando ovviamente facilitazioni per chi vuole investire nel nostro paese, specie in certe aree) è il plauso alla stabilità. In un momento dove internazionalmente tutto cambia, infatti, la stabilità non è solo valore in sé, ma plus strategico, creando la possibilità di visioni di lungo e potendo affrontare riforme e temi che nel qui e ora non sarebbero rilevanti, vedi ad esempio il tasso di natalità.