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Briatore: fossi un giovane di 25 anni me ne andrei all’estero. Anche a fare il cameriere. Magari fidanzandomi con la proprietaria del ristorante, imparando le lingue. E’ una questione di energia. Il nostro è un paese che hanno reso triste, pessimista

Così il Flavio Briatore pensiero, esposto venerdì scorso a Milano, in occasione della conferenza stampa di presentazione della trasmissione The Apprentice  al via da martedì in prima serata su Cielo.
Una visione quasi mortificata che punta il dito contro il sistema Italia e contro chi le cose potrebbe realmente cambiarle (in merito alla vacanza di Silvio Berlusconi nel suo resort in Kenya, così come dell’ospitata estiva a villa Certosa dall’ex premier, Briatore rassicura, “non mi candido”). Denunciando lo scempio che si fa al nostro turismo, in calo ovunque dal 30 al 50%, non solo in Sardegna. Dove, a Porto Cervo, l’imprenditore ha detto addio al suo Billionaire, pur rassicurando sulla non chiusura, “sto valutando il giusto acquirente, a tutela dei 200 dipendenti che lì lavorano”.
Il talento, inatti, in Italia esiste. E lo dimostrano anche i concorrenti del nuovo The Apprentice, il talent che premia i più bravi nel business. Che ruolo avrà nella galassia Billionaire il vincitore? A detta dello stesso Briatore non è così importante. “Uno che è bravo può fare tutto”. Come dimostra la sua medesima storia professionale. Tanto da far domandare se per caso ora sia la volta di una nuova carriera tv. Ma la questione non si pone, “ho accettato di fare questa trasmissione perché qui faccio me stesso. Nessuna intenzione di diventare conduttore o intrattenitore. Però, se qualcuno pensasse a un talent sulla Formula 1 mi candiderei volentieri. Lì c’è bisogno di una nuova classe di manager, che sappia vincere tagliando il 30% dei costi”.