Riccardo Barbazza, Direttore Creativo Bebit (GRUPPO LIBERA BRAND BUILDING).
Qual è il luogo che più ti rappresenta tra quelli dove hai trascorso queste vacanze estive?
“Nessun luogo mi rappresenta realmente, tra quelli visitati nelle vacanze estive appena trascorse. Ed è appunto questo il bello di ogni viaggio: sfidare le proprie convinzioni, andare alla scoperta di tradizioni, costumi, mentalità diverse dalla tua. Perché ogni viaggio non sia una semplice ‘vacanza’ ma un percorso fisico e mentale che accresce ed espande i propri orizzonti. Per questo mi permetto di ribaltare la domanda e rispondere con il luogo che meno mi rappresenta in assoluto, ma che per questo ho veramente amato: Assisi”.
Perché, cos’ha di speciale per te?
“Tutte le sensazioni che Assisi ha saputo trasmettere a una persona non cattolica come me, che ha sempre vissuto un rapporto decisamente burrascoso con le istituzioni e il credo religioso. E’ stato qualcosa di totalizzante, essere circondati da un’atmosfera contenuta e rispettosa, meditativa e contemplativa: tutto l’opposto di quello che normalmente vivo immerso nella frenesia del nostro lavoro, in un pellegrinaggio ad alta velocità tra Milano e Torino, su binari in ferro o fibra ottica.
E poi, la bellezza: tanta di quella bellezza da far sorridere gli occhi”.
Come consigli di viverlo a chi intende respirarlo nella sua dimensione più inedita e creativa. Ci dici in pillole i must have – be?
“E’ proprio questo il segreto: saper guardare la bellezza e coglierla al di là dei nostri credo, delle nostre convinzioni, dei nostri paletti mentali. Sfidare le proprie convinzioni e saper catturare il bello che ci circonda”.
Quanto ha pesato nel ‘sentire’ questo luogo la coronavirus era?
“L’impatto del coronavirus non s è particolarmente fatto sentire durante tutto il mio viaggio tra Umbria e Marche, se non per una ingestibile situazione nelle spiagge marchigiane. Per il resto: tanti luoghi con turisti molto responsabili e mascherine ovunque”.