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Alessandra Lanza: ‘L’Italia rinasce con un fiore’… scandaloso che non siano stati interpellati i professionisti della comunicazione. Pro bono? Ma anche le agenzie avrebbero partecipato free a un progetto così. Invece, non si fa altro che parlare di Boeri, ma il progetto non è sostenibile, è costosissimo, non è corale e soprattutto non è etico

“Occupandomi di comunicazione e nello specifico di eventi sono rimasta estremamente impressionata negativamente da questo progetto. Diverse la motivazioni:

  1. Non ritengo che un progetto di questo tipo dovesse essere lanciato senza una gara tra agenzie e con questo non intendo che uno studio di architettura non dovesse partecipare ma ritengo che la ricchezza delle agenzie che abbiamo in Italia avrebbe potuto offrire diverse soluzioni magari anche di maggior efficacia. Inoltre le agenzie su progetti di questo tipo sono normalmente disponibili a lavorare pro bono a fronte poi di una tale visibilità. Non si fa altro che parlare di Boeri….Questo progetto non è sostenibile, è costosissimo e non è corale.
  2. Il tema etico che è quello che mi colpisce di più. Abbiamo una immensa quantità di spazi a disposizione dai teatri ai cinema passando per i palazzetti e le fiere per non parlare delle location per gli eventi. Tutti vuoti, tutti in ordine con le procedure Covid. Perchè non usare quelli facendo una grande campagna di comunicazione? Perchè non offrire lavoro e visibilità a questi spazi che oltre ad essere adeguati stanno vivendo un’enorme crisi? Perchè sperperare denaro pubblico tanto necessario al sistema salute per strutture di cui non abbiamo bisogno, cosa ce ne faremo poi? Inoltre questi spazi potrebbero offrire la possibilità di lanciare contenuti, di intrattenere il pubblico. Si sarebbe potuto inventare un’infinità di progetti per una rinascita culturale del sistema paese. Non preferireste farvi vaccinare e nel tempo necessario assistere ad un festival di cortometraggi sul futuro del nostro paese o a mille altre cose possibili da organizzare?
  3. Infine, abbiamo tantissimi lavoratori delle spettacolo, vedi Baùli in Piazza ad esempio, e degli eventi che sarebbero perfetti per allestire e organizzare un evento di questa portata. Persone abituate a muovere masse, a gestire grandi strutture e a organizzare segreterie organizzative massive ed efficaci che al momento non hanno lavoro. Perchè non utilizzare questi lavoratori? Perchè perdere l’occasione di sviluppare un progetto davvero sostenibile e di responsabilità sociale per la rinascita del paese?

Il fiorellino è anche carino ma è nulla rispetto a quello che sarebbe necessario fare e comunicare. Viviamo in un periodo grave, abbiamo bisogno di concretezza, di azioni con reale”.

Alessandra Lanza, Events and communication advisor. IF! Festival della creatività, General Manager. Bocconi University Practitioner Professor