“Benché il Governo non abbia posto come obbligatoria questa drastica restrizione, assumiamo noi tale responsabilità, chiamati di fronte all’attuale scenario di emergenza sanitaria, oggi ben diverso da quello prospettato soltanto 15 giorni fa. Siamo certi che questa decisione sia la scelta giusta oggi per poter rilanciare presto, tutti assieme e con una maggiore consapevolezza, il Paese che abbiamo la fortuna di abitare e di far apprezzare in tutto il mondo”.
“La ricerca del #benecomune oggi ci impone di andare oltre le direttive del #governo chiudendo i nostri ristoranti per favorire la fine di questa crisi. Sono convinto che se ognuno di noi riuscirà a rinunciare a qualcosa ci ritroveremo presto tutti insieme a tavola, con ancora maggior gioia e voglia di vivere”, scrive in un post, Antonio Civita, Ceo Panino Giusto (ascoltalo al nostro microfono), che, assieme a decine di altri imprenditori della ristorazione in risposta all’emergenza Coronavirus, ha fatto nascere un’associazione ad hoc, Unione dei Brand della ristorazione.
In giornata l’Unione donerà all’Ospedale Sacco di Milano il saldo di quanto ad oggi raccolto da tutti gli aderenti all’associazione, formatasi lo scorso 24 febbraio per fronteggiare assieme l’emergenza Coronavirus. Tale donazione, di 40mila euro, fa seguito alle precedenti (di complessive 50mila euro) devolute a Croce Rossa e Anpas.
La chiusura dei locali si protrarrà fino a data da destinarsi.
I locali che hanno aderito alla scelta di chiudere