‘Just setting up my twttr’: era il 21 marzo 2006 e Jack Dorsey, allora giovane sviluppatore, collaudava Twitter scrivendo il primo cinguettio della storia della piattaforma. Un testo di pochi caratteri, breve come un sms. Quindici anni dopo, e con un Twitter molto diverso, che ha attraversato le onde burrascose della politica statunitense, che l’hanno portato – primo tra i social media – a ‘bannare’ l’exPresidente Donald Trump e i suoi 87 milioni di follower, Dorsey, ora amministratore delegato della società, ha messo all’asta quel tweet, certificato attraverso la blokchain: la quotazione ha superato i 2,5 milioni di dollari, l’asta termina il 21 marzo e il ricavato, è già stato annunciato, andrà in beneficienza.
Questa storia racchiude l’evoluzione di Twitter, nato per accogliere comunicazioni veloci, di servizio, e diventato un media versatile che punta al profitto. Il social nasce nel 2006 sulle ceneri di Odeo, un sistema per pubblicare sul web messaggi audio o video via telefono, una specie di podcast ‘ante litteram‘.
L’inventore Noah Glass (che poi abbandona) fa salire sulla barca Evan Williams (ex Google), il web designer Jack Dorsey e l’ingegnere Blaine Cook, e il primo tweet è del 21 marzo di quell’anno, il lancio ufficiale della piattaforma avviene a luglio. Il primo expolit del nuovo social è relativo a un terremoto di San Francisco, di cui dà la notizia. Il successo è rapido, in questi primi anni: in un anno triplica la mole di cinguettii, un utente, Chris Messina, poi andato a lavorare in Uber, suggerisce il simbolo del cancelletto per gli hashtag, che fanno il loro debutto il 23 agosto 2007. A distanza di dieci anni arriva l’altra grande innovazione della piattaforma che, nel 2017, raddoppia i caratteri ammessi in un twitt, da 140 a 280.
La informazioni ‘fuori controllo’ in rete, compresi il linguaggio d’odio e le fake news, sono invece i problemi che Twitter, come tutti i social, sta provando ad arginare: ha anche lanciato Birdwatch, con gli utenti in prima linea a identificare e segnalare tweet con informazioni false. Altra iniziativa è contro la disinformazione sui vaccini per il Covid, con una etichetta applicata ai tweet ritenuti ‘fuorvianti’: al quinto tweet non fondato scatta il bando permanente dell’autore/utente. una severità in linea con tempi ‘di guerra’ negli USA, ma di non facile applicazione vista la contraddittorietà delle notizie che si susseguono sui media.
L’anno 2016, ormai lontano, ha rappresentato il culmine della crisi per Twitter, in difficoltà economiche e alla ricerca di una identità, ma ora Twitter può guardare al futuro con occhi più rosei e ricavi finanziari in forte crescita – i ricavi dell’ultimo trimestre del 2020 hanno raggiunto gli 1,29 miliardi di dollari (1,15 miliardi dall’advertising, e 134 milioni di altre fonti). Il futuro è ancora più ottimistico: Twitter punta a 315 milioni di utenti attivi al giorno e al raddoppio delle entrate annuali entro il 2023. (ne abbiamo parlato qui)
Per arrivare a centrare questo obiettivo il social pensa ad un servizio a pagamento: Super Follows, che con un abbonamento mensile di 5 dollari circa permetterà di accedere ai contenuti di alcuni profili selezionati, come quelli dei creator e dei giornali. E vuole anche mettersi in concorrenza con Clubhouse nel digital audio. Ad aprile, dopo una fase di test, la funzione di chat Audio Spaces sarà disponibile agli utenti di tutto il mondo. Anche in questo caso gli Audio Spaces saranno inseriti in un progetto che permetterà agli utenti di monetizzare con i loro contenuti.
Infine, Twitter vuol mettere le mani anche sul business della musica in streaming. Attraverso Square, società di servizi finanziari e di pagamento ‘mobile’, Dorsey si è comprato la maggioranza di Tidal, società del rapper Jay-Z, produttore e marito di Beyoncè. Ma questo è un altro boccone, ben più difficile da masticare…