di Monica Gianotti
Giusto il tempo di lanciare i suoi nuovi prodotti di punta e subito una ‘doccia fredda’: la Corte di giustizia europea ha confermato una sentenza che ordina ad Apple di restituire 13 miliardi di euro di tasse alla Repubblica d’Irlanda.
In un documento, la Corte di giustizia dell’UE ha confermato una decisione della Commissione europea del 2016 che ordinava ad Apple di pagare la somma in tasse arretrate, affermando che il produttore di iPhone ha beneficiato di due decisioni fiscali irlandesi che riducevano artificialmente la sua pressione fiscale fino allo 0,005% nel 2014.
Il caso era stato deferito alla Corte di giustizia europea nel 2020, dopo che Apple aveva vinto un ricorso per ribaltare la decisione originaria.
Oggi la Corte ha dichiarato che: “La Corte di giustizia emette una sentenza definitiva sulla questione e conferma la decisione della CE del 2016: L’Irlanda ha concesso ad Apple un aiuto illegale che l’Irlanda è tenuta a recuperare”.
Non è andata meglio a Google che ha perso l’appello contro una sentenza del 2017 in cui la Commissione Europea l’aveva multata per 2,4 miliardi di euro per presunto abuso di posizione dominante sul mercato del suo servizio di comparazione dei prezzi.
Le sentenze di oggi – che sono definitive e non possono più essere impugnate – evidenziano la dura posizione dell’Unione Europea nei confronti delle Big Tech, che negli ultimi anni si è estesa all’emanazione di regolamenti a tappeto proprio per limitarne il potere.
Margrethe Vestager, capo dell’antitrust dell’UE, ha commentato su X le due sentenze, dichiarando: “Oggi è una grande vittoria per i cittadini europei e per la giustizia fiscale”.