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Social network da record in Cina, nonostante l’occhiuta censura di internet da parte del Great Firewall. Gli utenti si avviano verso 1,1 miliardi nel 2025

Con 3,6 miliardi di utenti a livello globale, anche nell’anno 2020 i social media si sono confermati come una delle attività più popolari di Internet. Questa affermazione è valida in tutto il mondo, con un punto interrogativo, solitamente, che riguarda la Cina: nel grande paese-continente, infatti, tutti i social media di proprietà non cinese, a partire da Facebook fino all’ultimo nato Clubhouse, sono vietati e censurati dal Digital Chinese Firewall che circonda tutta la internet cinese.

Ovviamente esiste la possibilità di girare intorno alla Grande Muraglia digitale, ma ovviamente non è la cosa più semplice da fare nel quotidiano, e soprattutto espone gli interessati a essere perseguiti ai sensi della Legge cinese sulla sicurezza nazionale, che comprende un ampio raggio di nuovi reati sotto le generiche definizioni di terrorismo, sovversione e secessione, con pene anche molto severe.

 

Ciò nonostante, secondo i dati presentati da TradingPlatforms.com, le previsioni mostrano che la Cina continentale avrà 1,1 miliardi di utenti di social media nel 2025, con un aumento del 19% dal 2020: un autentico record a livello planetario, se pensiamo al numero degli abitanti, che risultano essere al momento 1.397.897.720, secondo il World Factbook della CIA.

Social media e censura cinese

Facebook è al momento il social network più utilizzato a livello globale, con 2,8 miliardi di utenti attivi in tutto il mondo, e come è noto possiede anche altre tra le grandi piattaforme di social media come Instagram e Whatsapp. Largamente considerato il nome preminente quando si tratta di social media, nonostante gli allarmi lanciati sul fatto che abbia raggiunto, insieme alle proprie società controllate, i limiti della sua espansione fisiologica. Tuttavia, alle società Internet che non sono di proprietà cinese, come abbiamo detto sopra, è stato ed è tuttora vietato di operare nel Paese a causa delle severe leggi cinesi riguardo alla censura in atto su Internet.

 

Questo ha fatto sì che la Cina abbia comunque sviluppato la sua intricata rete nazionale di social networking e app di comunicazione che vengono utilizzate anche per la vita di tutti i giorni, specularmente – ancor di più – di quanto è nato in Occidente. E con tassi di crescita di tutto rispetto: nel 2020 sono stati circa 934 milioni gli utenti di social media in Cina, e il totale è previsto crescere – come già sottolineato – a 1,1 miliardi nel 2025: ma i tratta di utenti che sono ben diversi da quelli occidentali, poiché hanno integrato il social nella vita di tutti i giorni, non solo come fonte di entertainment o di relazione, ma anche, se non sopratutto, come mezzo per pagare, acquistare (negozi fisici o online non fa differenza), e identificarsi, anche nell’attuale fase di pandemia, che è stata affrontata manu militari dalla Repubblica Popolare.

Lo scenario in divenire dei social media in Cina

La scena dei social network nella Cina continentale, infatti, appare fiorente con una pletora di piattaforme di produzione nazionale disponibili per gli utenti, con un’applicazione di messaggistica, WeChat, citata dal 74% degli intervistati dal sondaggio che ha indicato di utilizzarla regolarmente.

 

Ma per molti utenti cinesi, con il tempo, WeChat è diventata più di una semplice app di instant messaging poiché atti quotidiani come  il pagamento delle bollette, la consegna di cibo e persino il trasporto possono essere affettuati (e pagati) attraverso l’applicazione. Ciò ha reso WeChat il principale social media cinese, qualsiasi sia il significato che vogliamo attribuire a questo termine, in termini di diffusione, spingendo anche Paesi occidentali a implementarlo per accogliere al meglio i turisti cinesi, che si potrebbero trovare improvvisamente spaesati senza il loro fedele compagno dell’esistenza quotidiana.

 

Il secondo genere di piattaforma più popolare in Cina sono i social network, a grande distanza però del precedente, con il 44% degli intervistati che indica di utilizzare regolarmente app come Douyin e Kuaishou. Entrambe queste app sono nate e stanno crescendo come applicazioni per la condivisione di micro-video: la fama di Douyin in Occidente viene dal suo essere la casa-madre di TikTok, ormai famosa in tutto il mondo, che altro non è che è la versione internazionale della piattaforma di Douyin, classificatasi al quarto posto come sito di social media in Cina, con una quota del 41,1% di utenti Internet che lo utilizzano. Per quanto riguarda invece il futuri sviluppi, va messo in conto il fatto che Pechino ha stabilito nuove regole anti-monopolio, limiti di spesa, restrizioni ai minori sulle piattaforme web ed è allo studio una legge per regolare l’uso dei dati da parte delle aziende. E che su queste regole non ci sia da scherzare l’ha dimostrato anche il caso Alibaba e le conseguenza di un moto di indipendenza del suo fondatore, Jack Ma.

La terza categoria più popolare di social media in Cina sono i siti di microblogging come Weibo, con un 39% degli intervistati che ha indicato di utilizzarli regolarmente. A partire dal terzo trimestre del 2020, Sina Weibo è il secondo sito di social media più visitato in Cina con una quota del 47,1% di utenti Internet che vi accedono mensilmente. A grandi distanza i concorrenti, come Tencent e Baidu, dai quali Weibo si stacca con un 56,4% di controllo dell’intero mercato e addirittura con un 86,6% del tempo di utilizzo totale, quasi un monopolio.