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Slitta di due mesi la ‘digital tax’: il Ministero della Finanze ha comunicato che le nuove date di scadenza per i versamenti saranno il 16 maggio e il 30 giugno

La ‘digital tax’ slitta ancora: il Mef ha comunicato ieri in una nota che “è in corso di redazione il provvedimento che modificherà i termini per il versamento dell’imposta sui servizi digitali e per la presentazione della relativa dichiarazione”.

La modifica, spiega il ministero, fissa i nuovi termini per il versamento dell’imposta e per la presentazione della relativa dichiarazione “rispettivamente al 16 maggio e al 30 giugno dell’anno solare successivo a quello in cui si verifica il presupposto d’imposta”. I nuovi termini sostituiscono da subito quelli del 16 marzo 2021 e 30 aprile 2021 (già stabiliti con una precedente proroga).

La Digital Tax è una legge – approvata dalla Legge di Bilancio 2020 (legge n° 160/2019) – che mira, nell’era dell’economia digitale, alla regolamentazione della tassazione per le multinazionali che operano nella Rete, con l’obiettivo di assicurare equità fiscale e concorrenza leale, ‘stoppando’ quindi le pratiche consuete di esterovestione dei guadagni in paesi dove i trattamenti fiscali sono molto più lievi.

La Digital services tax riguarda infatti imprese con fatturato globale oltre 750 milioni di euro e ricavi in Italia non inferiori a 5,5 milioni. L’imposta si applica con un’aliquota del 3 per cento sui ricavi e viene versata entro il mese successivo a ciascun trimestre.

La localizzazione avviene con riferimento principalmente all’indirizzo di protocollo internet (lP) del dispositivo stesso o ad altro sistema di geolocalizzazione, nel rispetto delle regole relative al trattamento dei dati personali.