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‘Podcast Killed the Video Star’, l’incontro online di PHD, DOXA e OBE per analizzare l’advertising tramite branded podcast, un media che ha parecchie frecce al proprio arco

Cos’è un branded podcast? Come si realizza? Perché un brand dovrebbe produrlo? Quali sono le potenzialità? A queste domande ha tentato di dare risposta l’appuntamento di oggi pomeriggio, ‘Podcast Killed the Video Star’, guidato da Daniela della Riva, Chief Strategy Officer PHD (OMNICOM MEDIA GROUP) che ha esordito sottolineando come il podcast si presti particolrmente a sviluppare strategie di branded content, pur in assenza dell’elemento video, che rappresenta uno degli costituenti essenziali per attività di product placement, impossibile in qualche cosa che al contrario è puramente audio.

“Ma è solo 5 centesimi di secondo il tempo in cui un suono raggiunge il cervello”, ha ricordato della Riva, “a fronte di 0.2 secondi, che sono il tempo necessario al cervello di registrare uno stimolo visivo o tattile”, aggiungendo poi che solo il 6% di oltre di 2000 video adv analizzati da PHD hanno dimostrato di avere asset sonori veramente efficaci e utilizzabili in tutti i touchpoint, mentre l’audio ha una probabilità oltre tra volte maggiore del video di catturare l’attezione dell’osservatore.

La fotografia del fenomeno podcast è stato quindi l’oggetto dell’intervento di Antonio Filoni, Head of Digital Offering di DOXA, che ha presentato la ricercasviluppata al fine di indagare l’utilizzo di questa modalità e di dare utili suggerimenti e consigli alle aziende che volessero utilizzarla a scopi pubblicitari.

La premessa è che il mondo del podcast è oggi molto noto: quasi il 90% degli italiani digitali sa che esiste e il 39% lo conosce bene. Tra questi ultimi il dato di frequenza dell’ascolto è elevato, oltre il 90%, ed il 64% li ascolta almeno una volta alla settimana. Spotify è il canale più utilizzato dagli attuali utenti, con un 67%. A seguire, a grande distanza, i siti degli autori (soprattutto per il Light Users più occasionali)e Apple Music. Di nicchia Spreaker e Overcast con meno del 10%.

“La presenza all’interno delle piattaforme risulta essere fondamentale per essere trovati e scelti”, evidenzia nel corso della presentazione Filoni. “Anche Google, allo stato attuale, gode di un’elevata presenza e quindi presidiare la SEM risulta ad alto potenziale”. La presenza della pubblicità è ricordata dalla maggioranza dei fruitori (80%). Una presenza tuttavia meno invasiva rispetto ad altri media (tra i rispondenti è bassa la quota di frequenza elevata ‘spesso’). Alto l’apprezzamento anche di pubblicità legate alla tematica del Podcast, in un forma ancora non molto utilizzata di a addressable adv.

Ha chiuso la giornata Giorgia Giannattasio, Responsabile del Tavolo tecnico di OBE dedicato ai branded podcast e co-founder di Mentre, accompagnata dal socio e co-founder Alessio Giannone alias Pinuccio, personaggio tv e youtuber, che hanno raccontato la costruzione creativa e narrativa per un branded podcast di successo e hanno evidenziato che un registrazione dalla radio ascoltabile in differita NON è un podcast: è digital audio, come un audio libro. Un branded podcast è un contenuto editoriale originale in audio, fruibile on demand, ideato, realizzato e finanziato da un brand, distribuito sulle properties digitali del committente e/o sulle piattaforme specifiche di podcasting, ed è finalizzato a intrattenere un pubblico-target in modo coerente con i valori e gli obiettivi del brand.