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P&G (dopo Amazon Web Service e Disney) annuncia il supporto a Unified ID 2.0, l’identity open source di The Trade Desk

Illustration by Nick DeSantis / Getty / Shutterstock / The Current

P&G, uno dei più grandi investitori pubblicitari al mondo, annuncia il supporto a Unified ID 2.0 (UID 2.0), il framework di identità open source guidato da The Trade Desk.

“P&G supporta le nuove soluzioni come Unified ID 2.0 progettate per aiutare a migliorare l’esperienza pubblicitaria dei consumatori negli Stati Uniti“, ha affermato in una nota Eric Austin, Senior Executive di P&G. “Gli inserzionisti e gli editori hanno bisogno di una soluzione di identità incentrata sul consumatore che alzi il livello della privacy”.

Dopo Disney e Amazon Web Services, anche P&G si unisce quindi a molti altri stakeholder del settore pubblicitario, tra cui – in  numero crescente – brand, agenzie, piattaforme di streaming, editori e advertising tech provider, nel supporto e nell’adozione di UID 2.0 per sostituire i cookie di terze parti, con l’obiettivo di fornire ai consumatori migliori controlli sulla privacy.

UID 2.0, infatti, ha l’obiettivo di fornire un nuovo framework di identità per l’intera open internet, in modalità trasparente per l’utente e provvista di controlli sulla privacy, sulla flessibilità e sull’interoperabilità. La necessità di un’alternativa ai cookie è sempre più indispensabile: da una lato l’attenzione alla privacy dei consumatori è un  argomento di crescente interesse in tutto il mondo, dall’altro i cookie diventano in gran parte irrilevanti nei nuovi canali digitali, quali la connected TV e le mobile app, che continuano a crescere in popolarità e diffusione. Con l’UID 2.0, viene creato un identificatore da un indirizzo e-mail criptato che si rigenera regolarmente per garantire una maggiore sicurezza e offrire ai consumatori un maggiore controllo sulla modalità di condivisione dei dati.

“P&G si conferma una elemento di grande  forza nello sviluppo del settore del marketing digitale e riconosce che bisogna lavorare insieme per sviluppare nuove soluzioni di identità che preservino il valore per inserzionisti ed editori e il controllo da parte dei consumatori”, conclude Jeff Green, co-fondatore e CEO di The Trade Desk.