Oggi Myntelligence diventa MINT, e cambia anche la tipologia di calcolo del business, passando dall’inclusione nel fatturato dei media acquistati per conto dei clienti a una fatturazione che calcola solo i ricavi legati alla cessione del software e dei servizi annessi, come la vera SaaS in cui si è trasformata.
La neonata MINT, grazie ai suoi algoritmi di Intelligenza Artificiale e all’automazione dei processi di pianificazione e di acquisto della pubblicità, libera infatti il tempo delle persone, creando efficienza e riducendo lo spreco.
“Chiuderemo il 2021 con ricavi per 115 milioni di euro, in crescita del 35%”, racconta Andrea Pezzi, CEO di MINT, “e ci prepariamo a un 2022 in cui il fatturato sarà ovviamente inferiore. Ma il passaggio a un modello SaaS ci consente un moltiplicatore superiore – dall’attuale 8X a un 14X sugli utili – e stimiamo che la crescita l’anno prossimo sarà intorno al 100%, mantenendo costanti i parametri di calcolo. La scelta di ‘restituire’ il media ai clienti è un ulteriore elemento di chiarezza”.
Come SaaS, poi, MINT si pone al servizio potenzialmente di tutti gli attori del mercato: una prima segmentazione è già presente nelle diverse tipologia dell’offerta, dalla piattaforma M1, dedicata alle Multinational Corporations e al segmento Enterprise, alla piattaforma M2, che con lo stesso cuore tecnologico e intelligente serve anche il segmento delle small business, fino alla piattaforma M3, indirizzata al segmento delle micro-business. Automazione e intelligenza artificiale per ogni tipologia di investitore pubblicitario, senza distinzioni.
E a questo proposito, Massimo Beduschi, Presidente WPP Italia, presente all’evento di lancio di MINT, ha lasciato intendere possibili collaborazioni. L’accordo – che sarà probabilmente oggetto di un altro evento dedicato – confermerebbe la volontà di WPP di mantenersi sulla leading edge dell’evoluzione tecnologica in ambito digital advertising.