In un contesto europeo nel quale la direttiva sui pagamenti PSD2 ha autorizzato la condivisione dei dati tra i diversi attori dell’ecosistema bancario e l’open banking rischia di mettere in crisi gli istituti bancari più restii all’innovazione, nasce la startup Faire.ai , fintech specializzata nell’automazione del credito al consumo che sfrutta l’open banking (PSD2) come fonte e utilizzo dei dati, machine learning e AI per stimare i credit score dei consumatori. Faire.ai gestisce l’intero ciclo di vita di un prestito e abilita le banche a erogare in modo istantaneo attraverso un’unica API.
Si tratta di una rivoluzione importante in questo mercato, in quanto solitamente il tempo medio di erogazione varia tra i 5 e i 10 giorni lavorativi.
Faire.ai nasce dall’idea di quattro giovani talenti esperti del mondo fintech – Gianluigi Davassi, Gilberto Taccari, Giorgio Fiorentino e Cristina Bonacina – che ad Aprile del 2020 si sono riuniti per dar vita all’impresa, con l’obiettivo di sfidare l’approccio tradizionale del mondo finanziario. La startup ha inoltre appena chiuso un round di finanziamento da 1,5 milioni di euro da Banca Progetto, banca operante nel mercato del credito alle famiglie e alle imprese, dando vita a una partnership strategica per lo sviluppo digitale della banca.
La startup, attiva sul mercato da pochi mesi, prevede di arrivare a fine anno con un team di oltre 10 persone e il cui numero è destinato a raddoppiare entro fine 2021. Oltre a crescere in termini di organico, Faire.ai ha tra i suoi prossimi obiettivi quello di puntare ad altri mercati europei, partendo dalla quello spagnolo.
“Siamo entusiasti di dare il via a questa nuova avventura e certi che sarà un’esperienza coinvolgente per tutti, soprattutto perché ci collochiamo in un contesto incredibilmente stimolante e in rapida crescita”, racconta Gianluigi Davassi, CEO e co-founder di Faire. Con il resto del team abbiamo già lavorato ad iniziative digitali di successo e ora, insieme, ci siamo lanciati in questa nuova sfida per consentire a banche e istituzioni finanziarie di entrare senza soluzione di continuità nel mercato del credito al consumo e promuovere l’inclusione finanziaria aiutando i clienti a godere del vantaggi dell’open banking, settore che da un anno a questa parte ha vissuto una vera e propria rivoluzione”.