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Meta, Microsoft e Disney non credono più nel futuro del metaverso

Metaverse

Quando è emerso sulla scena mondiale nell’ottobre del 2021, il metaverso è stato presentato come la prossima grande novità tecnologica, con Mark Zuckerberg che ha addirittura ribattezzato Facebook come Meta.

Ben presto aziende come Microsoft, NVidia, Google, Disney, Unity Technology, Roblox Corporation, Amazon, Animoca Brands, Epic Games, Decentraland… si sono accaparrate un pezzo di questa nuova tecnologia. E del futuro annunciato.

Ma il metaverso non è riuscito a diffondersi, soprattutto a causa dei suoi costi inibitivi, in particolare per gli utenti delle economie in via di sviluppo. Gli appassionati di tecnologia hanno sostenuto che il concetto non è mai stato scomposto in un significato semplice per l’adozione di massa.

Zuckerberg, che ha investito 36 miliardi di dollari nel metaverso nonostante le riserve dei suoi partner, sta rivedendo (o abbandonando) la tecnologia. Ha dichiarato che la sua azienda si concentrerà sul taglio dei costi e sulla razionalizzazione dei progetti nel suo ‘anno dell’efficienza’. L’azienda ha tagliato almeno 11.000 posti di lavoro per tenere a galla il suo progetto di metaverso, ma questo non è servito a molto. Ora prevede di tagliare altri 10.000 posti di lavoro.

La Disney, dal canto suo, ha dichiarato che interromperà la sua divisione dedicata al metaverso: in seguito a questa decisione, ha in programma di licenziare fino a 7.000 dipendenti nei prossimi due mesi, nella speranza di migliorare la redditività. Quando ha investito nel metaverso, Disney ha cercato di raccontare in modo interattivo le sue storie attraverso la tecnologia e di incorporare la realtà aumentata nei suoi parchi a tema. Ma questo non accadrà.

Anche Microsoft, che aveva scommesso molto, sta chiudendo i suoi piani sul metaverso e si sta invece concentrando sull’IA generativa con l’incorporazione di GPT nella sua piattaforma Bing.

Ma c’è ancora qualche speranza per il metaverso? Secondo alcuni esperti il metaverso è qui per restare ma occorre smettere di ‘guardarlo attraverso una lente fantasiosa’, concentrandosi invece sull’utilizzo reale e utile in settori come l’istruzione, la medicina, lo spazio e la ricerca.

Questa storia sicuramente non finisce qua…