Il Dipartimento di Scienze Giuridiche e il Consiglio di Amministrazione dell’Alma Mater hanno approvato la chiamata dall’estero del professor Luciano Floridi, studioso di fama mondiale, esperto di filosofia ed etica dell’informazione.
Autorevole punto di riferimento internazionale negli studi sulle implicazioni etiche, sociologiche e normative delle tecnologie digitali e dell’intelligenza artificiale, il professor Floridi si occuperà, in Ateneo, di molteplici tematiche in chiave interdisciplinare, come il rapporto tra etica, diritto, big data, intelligenza artificiale, e social media.
Darà un contributo decisivo allo sviluppo di ricerche innovative con la prestigiosa scuola giuridica bolognese, alla promozione in Ateneo di progetti di collaborazione internazionale con grandi istituzioni pubbliche e private, e alla guida di iniziative strategiche all’interno dell’Alma Mater Research Institute for Human-Centered Artificial Intelligence, uno dei più grandi centri italiani di ricerca su intelligenza artificiale.
Luciano Floridi è professore ordinario di Filosofia ed Etica dell’Informazione e Direttore del Digital Ethics Lab dell’Oxford Internet Institute, all’Università di Oxford, e Turing Fellow presso l’Alan Turing Institute. Tra i molti riconoscimenti e incarichi, è stato titolare della Cattedra UNESCO in Information and Computer Ethics, Francis Yates Fellow presso il Warburg Institute di Londra, e Gauss Professor della Akademie der Wissenschaften di Göttingen. Si è impegnato in numerose iniziative di policy col Parlamento e il Governo britannici, col Parlamento Europeo, la Commissione Europea, il Consiglio d’Europa, l’UNESCO, la Camera dei Deputati italiana, nonché con molte aziende quali Capgemini, Cisco, DeepMind, Deloitte, EY, Facebook, Fujitsu, Google, IBM, Leonardo, Microsoft, Sogeti, Tencent, Vodafone e Volkswagen.
Il professor Floridi è anche un seguitissimo divulgatore e inventore di neologismi ormai divenuti iconici a livello globale, come ‘infosfera’, ‘quarta rivoluzione’, ‘iperstoria’, e ‘onlife’, neologismo quest’ultimo per intendere la nuova esistenza nella quale la barriera fra reale e virtuale è caduta, e non c’è più differenza fra ‘online’ e ‘offline’.
“Il ritorno di Luciano Floridi nel mondo accademico italiano”, ha detto il Ministro dell’Università e della Ricerca Gaetano Manfredi, “è il simbolo del processo che negli ultimi anni ha riportato nel nostro Paese migliaia di ricercatori, rientrati con le procedure di chiamata diretta che abbiamo rafforzato attraverso un supporto finanziario e tecnico-amministrativo. Un grande Paese deve essere capace di porsi al centro delle dinamiche scientifiche internazionali in vista delle grandi sfide globali. Come quella delle nuove tecnologie digitali e del loro impatto sociale, questioni al centro del Piano nazionale di ripresa e resilienza che abbiamo messo a punto. L’Italia deve essere protagonista della creazione di un nuovo umanesimo digitale, superando l’individualismo e avendo una programmazione certa e qualificata”.
“L’arrivo di Luciano Floridi”, ha aggiunto il Rettore Francesco Ubertini, “è per noi motivo di grande orgoglio e completa, con una figura così autorevole, un’azione pluriennale di attrazione di eccellenze a livello internazionale. Le sue idee e la sua leadership saranno un valore per l’Ateneo e per l’intero paese, che, su temi come big data e intelligenza artificiale sta scommettendo, a partire dai grandi investimenti sul tecnopolo di Bologna”.
“Non vedo l’ora di iniziare a lavorare nell’Alma Mater”, ha dichiarato Luciano Floridi, “una straordinaria università, che offre grandi stimoli e incredibili opportunità di collaborazione per la ricerca e la formazione. Del resto, Bologna, seguita da Oxford, è l’università più antica, e sono felice e onorato di poter essere un membro della comunità della madre dell’accademia nel mondo. Spero tanto di poter sviluppare e partecipare a progetti relativi al digitale, e creare e sostenere ulteriori opportunità di crescita intellettuale e sviluppo conoscitivo, per contribuire al successo internazionale di Bologna e dell’università italiana”.
Dall’inizio del mandato del Rettore Ubertini, sono stati chiamati dall’estero un centinaio di docenti e ricercatori, sia italiani che hanno fatto ritorno al loro paese di origine, sia internazionali desiderosi di proseguire la loro carriera presso l’Università di Bologna. Ogni anno, inoltre, l’Alma Mater pubblica una ‘Call for Interest’ con cui i docenti e ricercatori possono manifestare il proprio interesse a lavorare presso Unibo.