PubMatic annuncia i risultati di un nuovo report sul ‘commerce media’ in Europa. Lo studio dal titolo ‘L’evoluzione dei commerce media in Europa’, realizzato in collaborazione con ExchangeWire, rivela che il 67% delle aziende del settore commerce media e dei retailer prevede di incrementare gli investimenti in questo settore, mentre il 24% manterrà gli investimenti ai livelli attuali perché già adeguati.
I risultati quantitativi del report sono il risultato di una survey a cui hanno partecipato i responsabili media di 112 aziende del settore commerce media in Francia, Germania, Spagna e Regno Unito. Il report evidenzia il modo in cui i venditori di beni e servizi in Europa interagiscono con i commerce media, i principali fattori che sostengono, oppure ostacolano, l’incremento degli investimenti negli stessi e il modo in cui i retailer collaborano con i partner tecnologici per capitalizzare le opportunità all’interno del settore.
“Questo studio dimostra che nel mercato europeo esistono notevoli opportunità di crescita dei commerce media”, ha dichiarato in una nota Babs Kehinde, Senior Director, Commerce Media di PubMatic. “I risultati rappresentano uno strumento per gli inserzionisti, gli editori e per il settore del digital advertising in generale, per pianificare le loro campagne pubblicitarie in maniera avanzata e creare esperienze ottimali per i consumatori. Emerge, inoltre, che indipendentemente dalle dimensioni dell’azienda, i commerce media rappresentano una priorità sia lato buy-side, che sell-side, e che la capacità di adattarsi alle esigenze della prossima generazione di media buyer sarà la chiave del successo per editori e aziende tecnologiche. Nel futuro prossimo, le agenzie che stanno già investendo in talenti ‘programmatic-first’ saranno in grado di guidare l’accelerazione del trading automatizzato data-driven”.
Tra i risultati principali, la diffusa convinzione che il media selling diretto sarà utilizzato da tutti i retailer intervistati, mentre il programmatic direct e il real-time bidding (RTB) sono già ampiamente diffusi nella Regione europea. Secondo i retailer intervistati, infatti, i commerce media rappresentano uno strumento per valorizzare le loro media property, espandere i canali pubblicitari proprietari, ottimizzare il targeting, personalizzare gli annunci e rafforzare la brand safety all’interno dei canali commerce media.
Non sorprende che, nell’attuale clima economico, le preoccupazioni relative ai costi della tecnologia e all’assunzione di professionisti con le giuste competenze rappresentino le principali barriere agli investimenti nei commerce media in Europa. Invece, per le loro attività di commerce media, ben l’80% dei retailer europei sono aperti a collaborare con fornitori terzi, mentre il 20% degli intervistati hanno dichiarato di avere già collaborazioni in essere.
La maggior parte, infine, è aperta a collaborare con provider tecnologici terzi, indicando come fattori chiave per la scelta del partner l’esigenza di ridurre i costi e di migliorare le modalità di attivazione dei dati.
“Nel 2023”, ha conluso Mat Broughton, Senior Editor di ExchangeWire, “i commerce media rappresenteranno per i retailer europei un fattore chiave per la generazione di revenue e i risultati di questa ricerca mostrano che l’anno appena iniziato rappresenta il momento opportuno per costruire partnership con fornitori terzi. L’accelerazione delle strategie di RTB data-driven richiede investimenti adeguati e sarà supportata dalla tecnologia e dalle competenze”.