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L’edge computing continua a guadagnare spazio nelle aziende. La nuova piattaforma di Akamai supporta il desiderio delle imprese di ampliare la creazione di Funzioni-as-a-Service

Oggi le aziende stanno sperimentando un importante passaggio culturale muovendosi verso un approccio che si basa sempre di più sulla capacità degli sviluppatori di creare e controllare direttamente le esperienze digitali degli utenti.

L’edge computing è il nuovo paradigma del mondo IT che, integrandosi con gli altri trend, permette di fornire esperienze digitali sempre migliori. E per far questo è necessario che l’app sia localizzata il più possibile vicino all’utente, alla ‘periferia’ di internet. La logica dell’edge prevede che tutti i processi si avvicinino all’utente e che venga fornito un approccio affidabile e scalabile, in modo da evitare problemi di latenza e quindi un impatto negativo sulle esperienze digitali. L’Akamai Intelligent Edge è la più grande piattaforma di rete distribuita, che consente agli sviluppatori di creare e modificare nuove esperienze digitali e alle aziende di sfruttare i vantaggi del serverless computing.

“Il desiderio di creare nuove esperienze, la necessità di accogliere nuovi casi d’uso, come quello dell’IoT, e la crescente adozione di esperienze native digitali, hanno portato a un nuovo paradigma nella creazione e nella fornitura di applicazioni”, commenta nella nota Alessandro Livrea, Site Leader e Country Manager Italia e Eastern Europe. “In quest’epoca, esperienze utente coerenti, esecuzione a bassa latenza, conformità basata sulla geografia e scalabilità e affidabilità senza pari sono i nuovi standard. Un cambiamento sicuramente impattante”.

In quest’ambito non manca chi prevede addirittura che l’edge computing decreterà presto la fine del cloud computing mentre qualcun’altro, più prudentemente, si limita a spiegare che serve a decentralizzare la nuvola, liberando certe applicazioni ‘time-sensitive’ dalla stretta dipendenza con i data center remoti, fornendo ad esse la capacità, tramite l’uso di risorse di computing locali, di elaborare i dati direttamente sul campo.

A livello macroscopico un’architettura di edge computing si presenta come un’architettura IT distribuita e decentralizzata, ma più in dettaglio la società di analisi di mercato IDC la definisce come “una rete mesh di micro data center, in grado di elaborare e memorizzare dati critici localmente, e di trasmettere tutti i dati ricevuti e/o elaborati a un data center centrale o a un repository di cloud storage”. In sostanza, questa topologia di rete, anche sfruttando la disponibilità sul mercato di componenti e sistemi elettronici SFF (small form factor) di costo decrescente, porta i componenti base di elaborazione, storage e networking più vicino alle fonti che generano i dati.

L’aggiornamento della piattaforma ‘Intelligent Edge’ di Akamai include miglioramenti significativi nei prodotti, sia nella componente EdgeWorkers che in Image and Video Manager, che ampliano le possibilità di creazione di nuovi microservizi e la gestione della distribuzione di video e immagini. Sono state anche aggiornate le API per la gestione delle applicazioni basate su Cloudlet (semplici componenti di elaborazione attivabili sulla Edge Platform) con provisioning semplificato e tempi di implementazione e risposta più rapidi.

Man mano che i siti e le applicazioni passano da costruzioni monolitiche ad architetture basate su microservizi multipli, la capacità di assemblare e fornire contenuti da diverse fonti diventa sempre più importante. In particolare l’ampliamento della capacità degli sviluppatori di codificare un insieme di contenuti dinamici all’edge, creando microservizi che ricevono richieste esterne e hanno la capacità di rielaborare il contenuto delle risposte. Il risultato è un’innovazione ancora maggiore all’edge, insieme alla capacità di fornire rapidamente nuove esperienze digitali su tutta la rete globale, consentendo una maggiore innovazione con meno sforzo e migliori prestazioni.

Un esempio è quello di un retailer americano che aveva la necessità di gestire numerose campagne marketing attraverso svariati canali, tra cui social media, Paid Search, Direct Email Marketing e altri ancora. Il successo di queste campagne aveva creato una nuova sfida: come personalizzare le esperienze dei clienti su larga scala. Infatti, se da una parte il successo delle campagne di marketing si misura in termini di clic e aumento del volume di traffico verso il proprio sito, dall’altra questo spesso va ad impattare negativamente sulle prestazioni del sito stesso.

Una funzione as a service (FaaS) che ha gestito in maniera differente le cause di rallentamento nella consegna dei contenuti, arrivando così a una riduzione della latenza dell’utente finale.

Con l’aggiornamento della piattaforma, infine, Akamai ha migliorato il programma con una nuova API che ottimizza i video e la nuova abilità di dare priorità ai video con maggiore qualità. Inoltre sono state introdotte nuove metriche per la Dashboard delle immagini, un’estensione della reportistica di analisi video e l’intelligence sull’inserimento di modifiche alle policies.