Continua la battaglia commerciale tra Amazon e Alibaba, che in termini di fatturato retail avrebbe già superato il competitor statunitense, ma continua a soffrire, sui mercati sviluppati dell’Occidente, di un deficit di immagine e reputation.
È di qualche giorno fa la notizia dell’introduzione dei prodotti freschi negli store di Amazon Go (a dire il vero per ora solo a New York), e così puntuale arriva anche una notizia relativa a Freshippo, il brand di supermercati di Alibaba, che ha raggiunto i 200 negozi aperti in Cina, sulla scorta di un vasta selezione di prodotti e delle opzioni di consegna fino a 30 minuti dall’ordine.
Per espandere la sua penetrazione in Cina, Freshippo ha sperimentato nuovi formati di negozi in grado di soddisfare le esigenze dei diversi consumatori in tutto il paese. Mentre il concetto di supermercato tradizionale rimane centrale per la maggior parte delle sedi di Freshippo, la catena ha iniziato a introdurre nuove format circa due anni dopo il suo lancio iniziale.
Dai Farmer Market ai punti vendita mini, di dimensioni pari a un decimo dei supermercati classici cinesi, dai chioschi per la vendita di street food ai clienti in movimento ai Freshippo F2 (Fast and Freshly Made), l’evoluzione di Freshippo racconta una storia di New Retail in azione, digitalizzando l’esperienza di acquisto in Cina, con una ‘velocità di innovazione superiore ai suoi concorrenti occidentali’, recita la nota distribuita da Alibaba (anzi, per la precisione da Alizila).
In segno di quanto velocemente Alibaba si sta muovendo, cinque dei sei nuovi format di negozi sono stati lanciati nel solo 2019.
Non è citato tuttavia il principale ostacolo alla diffusione di questi punti vendita al di fuori della Cina, cioè il loro essere adattati, in maniera quasi taylor made, alla realtà di questo grande paese, e le sue abitudini alimentari (raccontava la vecchia battuta ‘se vola e non è Superman, se nuota e non è un sottomarino, un cinese se lo mangia’) che solo di recente il governo centrale ha iniziato a mettere in discussione, sull’onda dell’emergenza internazionale da Coronavirus.