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La startup foodtech Soplaya chiude un round da 12,5 milioni di euro. Obiettivo: democratizzare l’accesso alla filiera alimentare B2B

Ivan Litsvinenka, Davide Marchesi, Gian Carlo Cesarin e Mauro German, founder Soplaya
Ivan Litsvinenka, Davide Marchesi, Gian Carlo Cesarin e Mauro German, Founder Soplaya

Soplaya ha sviluppato una piattaforma che mette in contatto i ristoratori italiani con i produttori, consentendo l’approvvigionamento di tutte le forniture in un click con consegne rapide, frequenti e affidabili. La startup foodtech ha annunciato il closing di un round di finanziamento da 12,5 milioni di euro,  di cui 11,5 in equity – erogati da Sinergia Venture Fund (Alkemia Capital), che è stato lead investor dell’operazione, e dagli investitori che avevano partecipato al precedente round (P101, Azimut e CDP Venture Capital, attraverso il fondo Italia Venture I) – e un milione concesso da Intesa San Paolo sotto forma di debito.

Con il round da 3,5 milioni di euro chiuso a luglio 2020, la raccolta sale ora a 16 milioni di euro complessivi.

Democratizzare l’accesso alla filiera alimentare B2B per essere più sostenibili

Lanciata cinque anni fa, Soplaya opera come grossista digitale per i ristoranti, fornendo un facile accesso a una nuova gamma di prodotti artigianali, locali o di nicchia, così come a food brand di largo consumo, e offrendo ai ristoratori la possibilità aggregare tutti gli ordini in un’unica consegna tramite la sua app, i suoi 3 hub logistici e la sua flotta di mezzi refrigerati. A oggi ha effettuato oltre 100 mila consegne, fornendo più di un milione di prodotti a più di 2mila tra ristoranti, bar e hotel in 15 città italiane. Di fatto, Soplaya democratizza l’accesso alla filiera alimentare B2B per tutti i produttori, grandi e piccoli, evitando qualsiasi investimento in vendite, logistica, consegne, ordini, pagamenti e gestione delle fatture. Non è un semplice marketplace, ma uno strumento completo che consente a chef e ristoratori di avere pieno controllo dei propri dati di acquisto, creare elenchi di prodotti per i menù, effettuare ordini con un solo click, ricevere suggerimenti personalizzati sui prodotti e ricevere notifiche di consegna precise al minuto.

Negli ultimi due anni Soplaya ha effettuato importanti investimenti sia per rafforzare il proprio team, che oggi conta 55 persone, sia per automatizzare tutte le fasi della filiera di approvvigionamento alimentare B2B, dove il 20% del valore va perso a causa di inefficienze nella distribuzione. La soluzione realizzata prevede infatti l’automazione di tutte le operazioni e la loro gestione online per dare vita a una catena di approvvigionamento end-to-end digitale migliorata, più equa e più sostenibile, con l’obiettivo di incrementare i margini di ristoratori e fornitori fino al 10%, ridurre le emissioni di CO2 del 50% ed eliminare lo spreco alimentare, portandolo a valori prossimi all’1%.

Mauro Germani, CEO di Soplaya, commenta nella nota: “Immagino un futuro in cui anche i ristoranti indipendenti e le catene medio-piccole abbiano accesso a consegne rapide ed efficienti e a ingredienti di qualità a prezzi trasparenti ed equi, indipendentemente dalle loro dimensioni o capacità di negoziazione”.