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Una ricerca di Web 3 Alliance evidenzia come l’AI abbia le maggiori potenzialità tra le tecnologie del Web3. Il Presidente De Micheli: “L’AI è la più adottata (40%) e con prospettive che arrivano al 54%”

Web 3 Alliance
di Massimo Bolchi

“Dell’AI ciò che ha colpito maggiormente è stata la subitaneità dell’impatto non solo nel mondo consumer, ma proprio nel mondo aziendale, quello che noi monitoriamo”, ha affermato il Presidente di Web 3 Alliance, Andrea De Micheli, alla presentazione dell’indagine svolta da TIG – The Innovation Group e sponsorizzata da Invesco, dal titolo ‘Next Digital Experience Survey 2023’. “La generative AI infatti emerge come la più adottata (40%) e con prospettive di adozione (54%) superiori rispetto alle altre tecnologie del cosiddetto Web 3, quali blockchain, AR/VR e metaverso”.

Interessante anche l’aspetto delle HR, cioè la diminuzione delle risorse a causa dell’introduzione della GenAI nei processi aziendali: in realtà si osserva una chiara aspettativa all’aumento del capitale umano. In particolare, il 27% del campione si aspetta un incremento compreso tra il 3% e oltre il 20% della forza lavoro.

Le tecnologie del Web 3.0, comunque, cominciano a essere sempre più conosciute e apprezzate: la survey ha rivelato un crescente interesse verso una strategia aziendale innovativa. Sebbene per la maggioranza degli intervistati la conoscenza sia giudicata limitata, la più popolare è la Virtual Reality (VR): l’89% degli intervistati dice di conoscerla, ma solo il 7% si dichiara conoscitore e allo stesso tempo utente. Il dato invece sale per l’Intelligenza Artificiale Generativa che conta il 12% di conoscitori e utenti, ma registra una conoscenza generale più limitata, all’84%. La classifica sull’awareness prosegue con l’Augmented Reality conosciuta dall’88% degli intervistati, ma utilizzata solo dal 5%. Segue il Metaverso, anch’esso utilizzato dal 5% ma conosciuto dall’87%. Ultimo posto per la Mixed Reality, di cui il 12% dichiara di non averla mai sentita nominare contro il 69% dice di conoscerla.

Metaverso: maggiore awareness ma uso ancora limitato

“Il metaverso – e la tecnologia alla sua base, la VR – è una risposta a un domanda che ancora non c’è”, ha commentato De Micheli. “È più uno strumento più adatto ai developer che agli utenti aziendali. Stiamo a guardare quale sarà il futuro dell’Apple Vision Pro, ma per il momento la situazione è questa: grandi potenzialità ancora inespresse”.

Per l’Artificial Intelligence il contesto aziendale è ben diverso: “Prima su tutte, l’IA generativa si rivela l’architetto che sta rimodellando le industrie. L’ingresso dell’Intelligenza Artificiale e delle realtà immersive nei modelli di business è influenzato anche dalla direzione verso cui si sta muovendo oggi il mercato, che nel 2024 prevede l’uscita di nuove soluzioni in grado di rendere ancora più semplice per le aziende la completa transizione al digitale”, ha sottolineato De Michelis. “Le potenzialità offerte dalle tecnologie del Web 3.0 rappresentano, infatti, un vantaggio non indifferente sia per i piccoli business che per le multinazionali, non solo perché permettono di automatizzare molte procedure, rendendo così l’attività lavorativa più dinamica, ma anche perché aprono le porte a una nuova era in cui creatività e intelligenza convergono, spingendo le imprese verso vette mai raggiunte prima”.

Tra coloro che dicono di preferire l’Extended Reality, il 51% dice di voler integrare AR, VR e MR entro i prossimi 3 anni. In aggiunta, si registrano investimenti in crescita (il 52% aumenterà la spesa tra l’1% e oltre il 10% rispetto al 2023) per i progetti digitali di XR. Solo 1 azienda su 5 afferma che non le utilizzerà mai. Secondo chi già le utilizza, o prevede di farlo, le tecnologie XR sono utili sia per una comunicazione interna più efficace, sia per fornire informazioni a valore aggiunto ai clienti. Come evidenzia la ricerca, inoltre, a frenare l’adozione delle XR da parte delle imprese è la mancanza di competenze digitali dei propri utenti (54%) e l’eventuale incompatibilità tra i dispositivi (44%).

Rapida adozione e grandi prospettive per l’AI

A differenza delle altre tecnologie Web 3.0, la GenAI è invece caratterizzata sia da una rapida adozione che da una maggiore diffusione. Le aziende dicono di utilizzare l’Intelligenza Artificiale Generativa principalmente per gestire il servizio clienti (56%);mentre il marketing risulta essere il secondo ambito di applicazione dell’AI generativa (52%) per la produzione di contenuti personalizzati, la creazione di nuovi prodotti e la capacità di automatizzare compiti ripetitivi e analizzare i dati in modo avanzato.

“L’implementazione di tecnologie avanzate Web 3.0 rappresenta un passaggio significativo per migliorare l’interazione con i clienti”, ha concluso Elena Vaciago, Research Manager di The Innovation Group. “La stessa AI generativa, che, come mostrano i risultati della survey, sta registrando tassi di adozione molto elevati, promette enormi vantaggi, come la possibilità di conoscere in anticipo le preferenze dei clienti, essere proattivi e veloci nell’offerta di prodotti e servizi. Oggi l’obiettivo delle tecnologie Web 3.0 applicate al cliente è quello di garantire un’esperienza utente fluida, un design intuitivo e user-friendly: non basta però ottimizzare le prestazioni tecniche, importante è ascoltare costantemente gli utenti e assicurare loro sicurezza e privacy”.