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La ‘Privacy Sandbox’ di Google raggiunge lo status di ‘disponibilità generale’ in Chrome, pronta per testare API e misurazione

privacy sandbox

Google annuncia un traguardo importante per Privacy Sandbox per il web, con il raggiungimento della ‘disponibilità generale‘ in Chrome per le API di pertinenza e misurazione degli annunci: un nuovo passo verso un web sempre più incentrato sulla privacy.

Google ha introdotto l’iniziativa Privacy Sandbox nel 2019 per migliorare la privacy su tutto il web (e Android) continuando allo stesso tempo a fornire alle aziende gli strumenti necessari per il loro successo. Da allora, Google ha collaborato con numerosi stakeholder diversi, tra cui publisher, sviluppatori, fornitori di tecnologia pubblicitaria, consumatori e non solo, per progettare e sviluppare nuove soluzioni che permettano di raggiungere questo obiettivo.

Mentre il ritiro dei cookie di terze parti si avvicina, Google intende continuare a collaborare con il settore per portare a termine questa transizione, supportando anche l’adozione delle API di Privacy Sandbox e valutando la loro efficacia grazie ai test su larga scala.

Ne blogpost di presentazione, a firma Anthony Chavez, VP di Privacy Sandbox, si precisa che “la disponibilità generale implica che le tecnologie di Privacy Sandbox sono stabili e pronte per essere testate su larga scala dalle soluzioni pubblicitarie per supportare i casi d’uso fondamentali per inserzionisti e publisher. […]. Le aziende che integrano le API di Privacy Sandbox nelle proprie soluzioni ora possono implementarle e testarle su larga scala per valutare il proprio grado di preparazione all’eliminazione dei cookie di terze parti in Chrome in programma per la seconda metà del 2024″.

Queste valutazioni possono includere esperimenti per valutare l’efficacia di Privacy Sandbox, in conformità con gli impegni di Google e in collaborazione con la Competition and Markets Authority (CMA) del Regno Unito.

“A partire dal quarto trimestre del 2023″, conclude Chavez, “sosterremo l’impegno nei confronti dei testing del settore con la possibilità di simulare il ritiro dei cookie di terze parti su una percentuale dei propri utenti. Nel primo trimestre del 2024, poi, disattiveremo i cookie di terze parti per l’1% di tutti gli utenti di Chrome, creando così gli ambienti necessari per testare l’efficacia delle API di Privacy Sandbox”.