La Commissione europea, guidata ancora della Commissaria uscente alla concorrenza, la danese Margrethe Vestager, ha inflitto a Meta una multa di 797,72 milioni di euro per aver violato le norme antitrust dell’UE legando il suo servizio di annunci online Facebook Marketplace al suo social network Facebook e imponendo condizioni commerciali sleali ad altri fornitori di servizi di annunci online.
La situazione potrebbe cambiare per il futuro, con la nomina (contestata, ma questa è un’altra storia) della spagnola Teresa Ribera, attualmente ministro della transizione ecologica nel suo paese. Diversa la formazione – economista la danese, giurista l’iberica -, differente la connotazione politica – liberale dell’ARCE la prima, socialista del PSOE la seconda -, lo scenario è aperto a qualsiasi interpretazione, ma resta il fatto che l’infrazione non risale a tempi recenti, anche tenendo conto delle lungaggini della procedura. Nel giugno 2021, infatti, la Commissione aveva avviato un procedimento formale su una possibile condotta anticoncorrenziale di Meta (allora Facebook). Nel dicembre 2022 la Commissione aveva inviato a Meta una comunicazione degli addebiti, alla quale Meta ha risposto nel giugno 2023. Risposta che evidentemente la Commissione non aveva ritenuto sufficiente.
La Commissione ha infatti riscontrato che Meta ha abusato della sua posizione dominante in violazione dell’articolo 102 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea (TFUE), in quanto ha legando il suo servizio di annunci online Facebook Marketplace al suo social network Facebook. Ciò significa che tutti gli utenti di Facebook hanno automaticamente accesso e sono regolarmente esposti a Facebook Marketplace, che lo vogliano o meno. La Commissione ha riscontrato che i concorrenti di Facebook Marketplace potrebbero essere preclusi in quanto il vincolo conferisce a Facebook Marketplace un sostanziale vantaggio di distribuzione che i concorrenti non possono eguagliare.
Imporre unilateralmente condizioni commerciali sleali ad altri fornitori di servizi di annunci online che fanno pubblicità sulle piattaforme di Meta, in particolare sui suoi popolarissimi social network Facebook e Instagram, consente a Meta di utilizzare i dati relativi agli annunci generati da altri inserzionisti ad esclusivo vantaggio di Facebook Marketplace.
“Oggi abbiamo inflitto a Meta una multa di 797,72 milioni di euro per aver abusato della sua posizione dominante nei mercati dei servizi social e della online advertising”, ha commentato Vestager. “Meta ha legato il suo servizio di annunci online Facebook Marketplace al suo social + Facebook e ha imposto condizioni commerciali sleali agli altri fornitori di servizi di annunci online. Ha agito in questo modo per favorire il proprio servizio Facebook Marketplace, ottenendo così vantaggi che gli altri fornitori di servizi di annunci online non potevano eguagliare. Ciò è illegale secondo le norme antitrust dell’UE. Meta deve ora porre fine a questo comportamento”.
La Commissione ha ordinato a Meta di porre effettivamente fine alla condotta e di astenersi dal ripetere l’infrazione o dall’adottare in futuro pratiche aventi oggetto o effetto equivalente. L’ammenda di 797,72 milioni di euro è stata fissata tememdo conto della durata e della gravità dell’infrazione, nonché del fatturato di Facebook Marketplace a cui le infrazioni si riferiscono e che quindi definisce l’importo di base dell’ammenda. Inoltre, la Commissione ha considerato il fatturato totale di Meta, per garantire un sufficiente effetto deterrente per un’azienda con risorse così importanti come Meta.