Amazon accalera sul fronte dei ‘luxury goods’, un comparto che non aveva riscosso l’interessa del gigante occidentale dell’eCommerce fino a qualche mese fa, quando era stato aperto del primo luxury store online, in collaborazione con la griffe di Oscar de la Renta. Quella iniziativa, però, era accessibile ai clienti Prime statunitensi solo su invito e non riguardava la clientela europea.
La novità, pubblicizzata dalla testata digitale america WWD, è che il debutto nel Vecchio continente sarebbe già stato fissato per il prossimo mese di novembre, quanche anche da noi dovrebbe avvenire il lancio, con tutti i crismi, del nuovo Amazon Luxury Stores, che dovrebbe perdere da subito la caratteristica dell’essere ‘a inviti’, in contemporanea con il sito americano. Ad affiancare Amazon, secondo quanto trapelato alla stampa, dovrebbe essere il brand Dundas, già online sul corrispettivo statunitense del sito, insieme a Oscar de la Renta, e a marchi quali Mark Cross, La Perla, Christopher Kane, Deveaux, Mira Mikati e Boglioli. Senza trascurare i brand del beauty: dovrebbe essere stati ‘arruolati’ per questa nuova inziativa anche Clé de Peau Beauté e RéVive Skincare.
L’esperienza ha dimostrato che, quando Amazon vuole davvero dar vita a una diversa declinazione dell’eCommerce, non lesina gli sforsi per centrare l’obiettivo che si è prefissato. Ma il mercato europeo è già ben presidiato da operatori forte e specializzati nel settore del lusso, da Zalando (il secondo operatore eCommerce continentale dopo Amazon per ricavi) a Farfetch, da Net-a-porter a 24 Sèvres (quest’ultimo di proprietà di Lvmh): riuscirà la spallata di Amazon a far barcollare questo robusto impianto? A luglio, con la campagna ‘Smile! It’s Summer’, Amazon aveva cercato di accendere i riflettori sulla piattaforma chiamando a raccolta star come i modelli Paloma Elsesser, Georgia May Jagger e Luka Sabbat: un tentativo forse di mettere alla prova la forza del brand.
Ma Amazon non è la sola a interessarsi del segmento. Anche il suo omologo cinese, Alibaba, a novembre dell’anno scorso aveva firmato una partnership strategica con Farfetch, Richemont e Artemis (holding della famiglia Pinault che controlla Kering) con l’obiettivo di fornire ai marchi del lusso un migliore accesso al mercato cinese e accelerare a livello globale la digitalizzazione del settore.