SAS ha chiesto ai propri esperti di fornire le loro previsioni per il 2022 in tema di analytics. Ecco 10 trend in ambito sanità, retail, government, frodi, etica dei dati e altro ancora per l’anno che ci aspetta.
La curiosità diventa una skill ambita
“La curiosità aiuta le aziende ad affrontare le sfide più critiche – dal miglioramento della soddisfazione sul lavoro alla creazione di ambienti di lavoro più innovativi. La curiosità sarà la skill lavorativa più ricercata nel 2022 perché i dipendenti curiosi aiutano a migliorare la retention generale, anche durante il periodo della Great Resignation” (Jay Upchurch, CIO, SAS).
Il Covid riscrive i modelli di AI
“La pandemia ha sconvolto il modo di fare business e ha esposto le debolezze dei sistemi di machine learning dipendenti da dati storici e modelli prevedibili. Questo ha portato alla luce la forte necessità di rafforzare gli investimenti nei team di analytics tradizionali e nelle tecniche per una rapida data discovery. La generazione di dati sintetici giocherà un ruolo importante nell’aiutare le aziende a rispondere ai mercati dinamici e all’incertezza continua nel 2022”. (Brett Wujek, Principal Product Manager for Analytics, SAS).
I truffatori approfittano di una minore gestione del rischio lungo la supply chain
“Le frodi non sono una novità nella supply chain, ma diventeranno sicuramente una sfida importante a livello globale nel 2022 con la pandemia che continua a sconvolgere il business. Le aziende hanno ridotto l’attenzione sulla gestione del rischio per la supply chain e i truffatori non perderanno l’opportunità di sfruttare questa situazione. Gli analytics guideranno la trasformazione della supply chain: le organizzazioni dovranno cercare un equilibrio tra continuità e sopravvivenza da un lato, e gestione del rischio e lotta alle frodi dall’altro” (Stu Bradley, Senior VP of Fraud and Security Intelligence, SAS).
I segnali della domanda aiutano a salvare la supply chain
“Nella vendita al dettaglio, aspettatevi scorte più basse, domanda elevata e ‘out-of-stock’ fino al 2022. In generale, i retailer che avranno successo nella nuova normalità del 2022 utilizzeranno gli analytics per catturare e leggere le informazioni lungo la supply chain e i segnali della domanda dei consumatori, per poi rispondere rapidamente alle mutevoli preferenze dei clienti” (Dan Mitchell, Director of Global Retail Practice, SAS).
Gli analytics aiutano ad anticipare i focolai di malattie
“Dobbiamo passare dal trovare ciò che è già presente all’anticipare ciò che accadrà. Sappiamo che la malattia esiste, da dove viene e come si evolve, ma non sappiamo quando questi cambiamenti avverranno. Dobbiamo continuare a utilizzare gli analytics per rispondere a queste domande e identificare le future minacce alla nostra salute” (Meg Schaeffer, Epidemiologo, SAS).
Il Covid mette i dati al centro della ricerca clinica
“Si è parlato molto degli effetti a lungo termine di Covid-19 sulle sperimentazioni cliniche e sulla ricerca. Il vero game changer è il ruolo cruciale degli analytics di livello normativo per accelerare il ricovero dei pazienti, garantire una catena di fornitura di medicinali clinici intatta e generare ricerche clinicamente significative e risultati personalizzati dall’afflusso di informazioni strutturate e non strutturate. Dal momento che i medici si affidano sempre più alle informazioni remote oltre a quelle generate negli ambulatori, continueremo a far maggiore affidamento sulla sanità digitale e sull’IA” (Mark Lambrecht, Director of EMEA & APAC Health and Life Sciences Practice, SAS).
Il monitoraggio degli allevamenti arresta la diffusione delle malattie
“I focolai di malattie infettive nel settore dell’allevamento persistono. Questo porterà probabilmente ad una maggiore adozione delle soluzioni di monitoraggio degli allevamenti per combattere la diffusione di nuove malattie causate da afa, inondazioni e siccità nei prossimi anni. E mentre il Covid-19 ha ridotto la domanda di prodotti animali, soprattutto da parte delle imprese alberghiere e di ristorazione, le nuove iniziative a favore della salute e del benessere degli animali richiederanno soluzioni di monitoraggio simili” (Sarah Myers, Senior Product Marketing Manager for Horizon Industries and Segments, SAS).
L’AI e l’alfabetizzazione dei dati combattono la disinformazione
“Gli studi dimostrano che le notizie false hanno più probabilità di raggiungere le persone rispetto a quelle veritiere. Il futuro richiederà una combinazione di analytics e AI nel background delle diverse piattaforme per aiutare a fare luce sulla verità. Tuttavia, i potenti algoritmi non sono sufficienti. Abbiamo bisogno di continuare a costruire competenze sui media e sui dati che aiutino tutti a distinguere la verità dalla finzione” (Jen Sabourin, Senior Software Developer, Corporate Social Innovation and Brand, SAS).
La visibilità dei dati fa avanzare la fiducia del pubblico
“I governi saranno costretti ad affrontare i cambiamenti strutturali necessari per utilizzare meglio i dati in tre modi: reperire i dati a un livello di granularità che corrisponda alle decisioni che devono essere prese per i cittadini, affrontare le preoccupazioni sulla privacy intorno alle informazioni personali dettagliate e aumentare la velocità con cui i dati possono essere condivisi. Sono necessari investimenti nella forza lavoro e azioni legislative per guidare questi cambiamenti” (Tara Holland, Government Industry Principal for Public Sector Marketing, SAS).
Gli standard etici dell’IA iniziano a essere più omogenei
“Prevedo una maggiore attenzione ai quadri e agli standard dell’IA guidati dagli enti normativi/legislativi e, cosa importante, anche dall’industria. Le aziende che si trovano ad esempio nell’Unione europea e nel sud-est asiatico inizieranno a coalizzarsi intorno ad approcci comuni all’IA” (Reggie Townsend, Director of Data Ethics Practice, SAS)