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Integrazione di filiera, economia di piattaforma, utilizzo dei dati: i tre assi per lo sviluppo di un retail sempre più interconnesso e sostenibile. La vision emersa al Netcomm Forum 2021

6.900 visitatori unici e 10.600 presenze alle sessioni workshop hanno partecipato a Netcomm Forum 2021, registrando un +25% di partecipazione rispetto alla precedente edizione di ottobre 2020. Questi i primi dati dell’evento, destinati ad aumentare considerata la disponibilità della piattaforma e di tutti i contenuti on demand fino al 21 maggio 2021. La XVI edizione dell’evento organizzata da Netcomm – il Consorzio del Commercio Digitale Italiano si conferma un appuntamento rilevante di approfondimento e confronto per i professionisti della rete del valore dell’eCommerce e del retail digitale.

Nella due giorni di evento, sviluppato con il supporto organizzativo di Digital Events, sono state affrontate le principali leve e gli orizzonti della digital transformation – su tutte, marketing B2B – B2C, pagamenti, supply chain e integrazione di tutti i player della catena del valore del Retail – a cui le aziende devono indirizzarsi se vorranno rispondere alle nuove esigenze dei consumatori che richiedono una customer experience sempre più personalizzata e sostenibile.

Roberto Liscia, Presidente Netcomm

“In un mondo che corre, le imprese devono fermarsi a riflettere. I cambiamenti provengono da ogni dove: i consumatori, l’ambiente, le istituzioni e le tecnologie. Le strategie da intraprendere sono complesse e il saper fare impresa necessita di un continuo apprendimento. Nel bilanciamento tra soddisfazione del cliente, disponibilità di investimenti e capacità aziendali, gli elementi chiave per l’evoluzione e la competitività delle imprese sono due: l’intelligenza soprattutto ‘umana’ e l’adattabilità”, commenta Roberto Liscia, Presidente di Netcomm.

Scenario eShopper e aziende Italia 2020-2021

Nei primi 8 mesi della pandemia l’Italia bloccata dal lockdown ha compiuto, in termini di digitale, un salto evolutivo di 10 anni in cui a cambiare sono state le abitudini degli eShopper, ma anche la governance e l’organizzazione delle imprese, i cui canali digitali hanno assunto rilevanza anche nel contesto B2B.

Gli eShopper sono sempre più digitali (passati a essere ‘Digital First’ dal 2% del 2020 al 12,9% del 2021, secondo i nuovi comportamenti di consumo emersi dalla ricerca Netcomm con MagNews) e sempre meno fedeli alle insegne. A scegliere nuove tipologie di prodotti e servizi sono stati oltre il 40% degli eShopper italiani; secondo una ricerca McKinsey queste nuove abitudini di consumo permarranno in oltre il 75% dei consumatori.

Dal punto di vista delle aziende, quelle digitali sono chiamate a ripensare ai loro processi chiave attraverso: nuove logiche di marketing che includono, tra i punti chiave, la considerazione di uno scenario cookieless, il rapporto diretto con il consumatore che passa anche da live-streaming commerce, la sofisticazione dei canali di comunicazione e delle tecnologie mar-tech, e l’evoluzione dei servizi e dell’esperienza nei punti vendita; e infine una supply chain più integrata e specializzata, che tenga conto delle necessità legate ai diversi canali distributivi. Infatti, secondo una ricerca Netcomm condotta in collaborazione con bonprix nei primi mesi del 2021, solo il 10% delle aziende italiane che vendono sia online sia tramite i canali tradizionali utilizza due differenti processi di gestione degli ordini.

Pagamenti digitali e Strong Customer Authentication

Nonostante il boom digitale del 2020, in Italia l’acquisto pro-capite online è terzultimo rispetto agli altri mercati, con un valore di 619 dollari rispetto a 2.012 dollari della Sud Corea o 1.404 dollari della Germania.

Nonostante la ragione si possa trovare nell’arretratezza infrastrutturale e nelle ancora troppo limitate competenze digitali, spesso il fallimento delle esperienze d’acquisto avviene nel momento del pagamento e, in particolare, durante i processi di autenticazione 3DS2 (le transazioni messe in sicurezza dall’autenticazione a doppio fattore emesse dalle carte di pagamento).

A marzo 2021 l’Italia ha registrato un tasso di fallimento delle transazioni (ossia la percentuale di autenticazioni 3DS2 che vengono abbandonate o rifiutate a seguito di una contestazione) del 42%: una percentuale molto più elevata della media europea, che si attesta al 30%.

Trasformazione digitale e Big Data per un eCommerce più sostenibile (verso il cliente e l’ambiente)

La trasformazione digitale aumenta notevolmente la quantità di dati disponibili, con profonde implicazioni operative e organizzative che non possono non tenere conto della loro gestione indirizzata a personalizzare l’esperienza e la soddisfazione dei consumatori.

Attraverso un consapevole utilizzo dei dati, le aziende potranno prevedere la domanda, aiutando a ridurre le scorte e gli sprechi; generare test di prodotti, prezzi e promozioni pensati sulle esigenze degli acquirenti; tenere monitorato il sistema operativo per il miglioramento dell’efficienza aziendale.

“Il digitale e l’intelligenza artificiale rivoluzionano il modo di fare impresa. Le prossime sfide riguardano la sostenibilità economica dell’eCommerce che passa anche attraverso un’economia di piattaforma (Platform economy) il cui modello si sta diffondendo in tutte le aree economiche: entro 10 anni, il 30% di tutta l’attività economica globale ($ 60 trilioni) sarà mediata da piattaforme ed ecosistemi. Tuttavia, oggi solo il 3% delle aziende affermate in tutto il mondo ha adottato il modello”, conclude Roberto Liscia. “Inoltre, oggigiorno vi è una forte necessità di abbattere le barriere normative che creano asimmetrie tra online e offline, approvare una nuova regolamentazione dei servizi e dei mercati digitali a livello europeo e sostenere lo sviluppo in chiave digitale delle filiere e delle PMI beneficiando delle strade aperte dalla trasformazione digitale per far ripartire il Paese e tornar a far crescere il nostro Made in Italy nel mondo”.

Il prossimo appuntamento con Netcomm Forum si terrà il 5, 6 e 7 Ottobre 2021.