Il metaverso è solo l’ultima pietra miliare della lunga storia dell’architettura digitale. I rendering digitali, il BIM (il Building Information Modeling usato da Autodesk), le piattaforme di social media come Pinterest e Instagram, la costruzione di mondi nei videogiochi: ogni sviluppo tecnologico ha modificato radicalmente la pratica dell’architettura.
La realtà mista e i mondi virtuali condividono anche loro l’obiettivo comune di creare un ambiente ben costruito, basato su emozioni, sensazioni e connessioni umane. Tra idee di aumento e immersione, spesso questi progetti sono stati creati nelle mani di specialisti provenienti da diversi settori della tecnologia. Mentre danno forma alla realtà, che cosa succede quando chiunque può essere un progettista? La realtà è definita come lo ‘stato effettivo delle cose’, ma si estende anche agli spazi, ai fatti e agli eventi nel loro complesso. Questo ‘stato di cose’ sta cambiando all’interno di uno spettro di ambienti ‘reali’ e virtuali creati ex novo.
Nella tecnologia, il termine ‘virtuale’ è sempre più associato all’idea del metaverso, che rivoluzionerà in tutti i sensi l’architettura, l’ingegneria e l’edilizia. Questa evoluzione comprende anche la MR (Mixed Reality) e la AR (Augmented Reality). Ognuna di esse offre vantaggi difficilmente immaginabili anche solo pochi anni fa. I progetti possono essere visitati prima di essere costruiti, gli interni possono essere visualizzati prima di aver deciso tutti i dettagli, e i clienti e gli utenti possono creare i loro progetti da soli.
Come ha sottolineato il progettista Xiaohang Hou, la natura infinita dello spazio XR (immersivo) consente alle persone di interagire con il mondo virtuale attraverso il mondo reale, modificando la domanda di spazio pubblico e rendendo più complessa la progettazione urbana.
Perché qualunque cosa sia faccia, la tecnologia probabilmente offre un modo migliore per farla. O per lo meno, questo è il pensiero prevalente dello studio di architettura Perkins+Will. Mentre molti studi di progettazione si aggrappano a vecchi metodi di lavoro, Perkins+Will è alla continua ricerca di innovazioni per rendere l’architettura più facile, più veloce e migliore. Nel corso dei suoi 82 anni di storia, Perkins+Will ha sperimentato e adottato molte innovazioni di nuova generazione, le più recenti delle quali sono: i big data, la realtà virtuale, mista e aumentata e il design generativo e computazionale.
L’importanza dell’uso di tecnologie avanzate, come la realtà virtuale, nella scena dell’architettura sta diventando sempre più necessaria. Per quanto bella possa essere un’immagine renderizzata, non sarà mai in grado di trasmettere appieno la portata e la sensazione di un progetto nel suo complesso, perpetuando ulteriormente la necessità di incorporare l’uso di queste tecnologie a livello di pratica professionale.
I cambiamenti tecnologici riflettono il modo in cui i progettisti creano esperienze di architettura e città. I nuovi progressi generano nuovi modi di lavorare e, a loro volta, modellano il nostro processo di progettazione. Morphosis, uno studio che si definisce per il superamento dei limiti, la sperimentazione dei flussi di lavoro e l’adozione di nuove tecnologie di progettazione, ha una storia di quarant’anni in cui si interroga con entusiasmo sul futuro, e sta ricercando e sviluppando esperienze immersive (XR) con nuove tecnologie.
Invece Fologram ha recentemente costruito la prima struttura al mondo, in acciaio, di un padiglione utilizzando gli HoloLens, mostrando le possibilità di integrazione del flusso di lavoro CAD standard con la realtà aumentata. Visualizzando il modello di progettazione generativa attraverso istruzioni olografiche piuttosto che con i tradizionali disegni 2D, esplora il potenziale di rivoluzionare il ponte gettato tra progettazione e costruzione.
Ma questo non riassume tutte le sperimentazioni attualmente in corso nella realtà immersiva: anche videogiochi, come Fortnite di Epic Games, sono ormai utilizzati per tracciare i nuovi mondi in cui la meta architetture potrà far valere tutte le sue infinite potenzialità.
Ad esempio Ken Pimentel, Responsabile del settore architettura di Epic Games, si occupa di portare i motori di visualizzazione dei videogiochi dell’azienda, il Twinmotion e l’Unreal Engine, un passo alla volta nel mondo dell’architettura. Questi strumenti vengono infatti utilizzati per trasformare modelli e disegni digitali in spazi virtuali 3D che possono essere aumentati e modificati in tempo reale.
Oppure nel Regno Unito è in corso un progetto per la costruzione e l’ammodernamento di decine di stazioni ferroviarie nel Paese. Per coinvolgere il pubblico in questi progetti, l’U.K. Design Council e Network Rail hanno collaborato con i modellatori 3D Digital Urban per utilizzare la tecnologia Twinmotion per alimentare un processo di progettazione interattivo online e di persona. Gli utenti possono manipolare i modelli 3D di un prototipo di stazione ferroviaria, aggiungendo elementi e modificando il layout. A differenza dei processi di partecipazione pubblica più tradizionali, che prevedono la raccolta di feedback e idee per poi aspettare che i progettisti le provino, questo metodo consente ai membri del pubblico di configurare i progetti e di vedere come cambiano per adattarsi alle diverse condizioni immediatamente. Il tutto viene poi utilizzato per guidare i progetti finali
Un altro progetto che utilizza la tecnologia di Epic Games è la ristrutturazione del complesso del Parlamento canadese a Ottawa. Guidato dallo studio di architettura HOK, il progetto di riabilitazione decennale sta utilizzando gli strumenti di visualizzazione in tempo reale di Unreal Engine per creare una sorta di versione videoludica del progetto che mostra esattamente ciò che viene fatto in ogni momento. Destinata più che altro all’uso interno da parte dei team di progettisti e appaltatori, la versione digitale utilizza modelli 3D per creare un gemello digitale dettagliato del progetto, con grafica ad alta risoluzione che mostra i dettagli strutturali e le finiture interne. Integrando scansioni del cantiere e sensori IoT all’interno dell’edificio, il modello digitale offre una visione quasi in diretta del progetto.
Il fatto che un numero sempre maggiore di persone abbia familiarità con questo tipo di visualizzazioni nel contesto dei videogiochi potrebbe cambiare le aspettative quando si tratta di presentare progetti architettonici. Perché ormai tutti (o quasi) ci siamo abituati a costruire, modificare e navigare tra i diversi ambienti, andando avanti e indietro tra ciò che è reale e ciò che non lo è. La verità è che il virtuale è ormai diventato la ‘nuova’ normalità.