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Il 43% degli italiani utilizza piattaforme di streaming sulla propria CTV, ma solo il il 34% è disposto a condividere i propri dati in cambio di annunci customizzati. La ricerca di AudienceXpress

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AudienceXpress, la società di FreeWheel specializzata nella vendita di pubblicità su AdvancedTV, ha annunciato oggi i risultati della terza edizione dello studio sui consumatori ‘connessi’, condotto in collaborazione con la società di ricerca indipendente Happydemics. I dati tracciano un quadro dettagliato dell’uso della TV connessa (CTV) tra le audience intervistate, delle piattaforme e dei servizi a cui accedono tramite i propri dispositivi CTV, nonché della predisposizione nei confronti della pubblicità su TV connessa. Lo studio è stato condotto in Italia, Francia, Germania, Spagna, Regno Unito e Paesi Bassi (nella cosiddetta EU6).

In Italia, il tasso di adozione della Smart TV è il più alto tra tutti i Paesi intervistati, con ben 8 utenti su 10 che fruiscono di contenuti video su grande schermo distribuiti su rete IP. E il 45% degli spettatori utilizza quotidianamente piattaforme su CTV. Le audience italiane che utilizzano la TV connessa accedono ai contenuti attraverso diverse piattaforme e canali: SVOD, cioè servizi di streaming su abbonamento (48%); streaming di canali lineari (38%); AVOD, piattaforme di streaming supportate da pubblicità (29%); video online (13%).

I risultati dello studio evidenziano una maggiore crescita delle piattaforme streaming supportate da pubblicità (AVOD) perché i loro contenuti sono alla stesso tempo gratuiti, in quanto supportati da annunci pubblicitari, brand-safe e prodotti con qualità professionale. Le piattaforme gratuite on-demand preferite dagli utenti sono quelle offerte da emittenti tradizionali, tra cui RAI Play e Mediaset Infinity. Tuttavia, i canali FAST come PlutoTV, LG o Rakuten sembrano guadagnare interesse, mentre l’accesso ad aggregatori di social media su dispositivi CTV non è così diffuso come negli altri Paesi.

audience

I dati costituiscono ancora un tema delicato. Soltanto il 34% degli intervistati si è detto disposto a condividere dati personali in cambio di annunci personalizzati, percentuale più alta rispetto a quelle rilevate negli altri Paesi. Tuttavia, gli italiani riconoscono il valore del targeting, e quasi uno spettatore di CTV su tre (28%) ha dichiarato di preferire gli annunci contestuali e coerenti con i contenuti visualizzati. Questa percentuale cresce al 38% per la fascia di età tra i 18 e i 24 anni, mentre un quarto (24%) preferisce annunci personalizzati in base alla posizione geografica.

In aggiunta, ben il 40% degli italiani intervistati ha espresso un giudizio positivo sugli annunci interattivi, le pubblicità che includono un codice promozionale o codice QR per accedere a sconti o acquisti diretti. Infine, quasi la metà dei partecipanti al sondaggio ha ammesso di preferire una pubblicità più lunga all’inizio dei contenuti senza annunci successivi.

“I servizi gratuiti di streaming on-demand e le app per Smart TV stanno diventando una costante nel mix di canali fruiti dagli utenti italiani di CTV; inserzionisti e agenzie dovranno prestare sempre maggiore attenzione a queste nuove abitudini al fine di preservare la qualità delle proprie strategie di brand awarness”, ha commentato in una nota Davide Fiorentini, Director, Demand Sales, Italia, presso AudienceXpress. “Con i servizi AVOD e SVOD chiaramente destinati a evolversi, sarà interessante osservare come le abitudini di consumo cambieranno in base alla crescente offerta di contenuti premium disponibile su canali supportati da pubblicità. Il pubblico di oggi ha una scelta variegata di canali e piattaforme per accedere ai contenuti video di qualità; gli investitori pubblicitari dovranno adattarsi di conseguenza, cogliendo queste tendenze e sperimentando per individuare il mix di canali vincente in grado di massimizzare la reach e l’impatto delle campagne”.