IAS annuncia l’espansione della sua soluzione Context Control per inserzionisti ed editori a livello globale, offrendo ai clienti un maggiore controllo sul contesto dei posizionamenti di annunci digitali.
“Abbiamo inizialmente lanciato Context Control per aiutare i nostri clienti a trasformare le loro strategie di targeting, soluzione che li ha già preparati per affrontare con successo un futuro senza cookie. Gli inserzionisti hanno bisogno di questi strumenti fondamentali per personalizzare le loro campagne, mentre gli editori hanno bisogno di promuovere una maggiore monetizzazione”, afferma in una nota Lisa Utzschneider, CEO di IAS. “Con una forte risposta da parte di acquirenti e venditori, abbiamo continuato a costruire sul successo di Context Control, offrendo ancora più valore e tecnologia a supporto della futura crescita del contextual targeting”.
Secondo l’ultimo report sulla Media Quality di IAS, il brand risk continua a essere una sfida globale. Per affrontare questo problema, sempre più buyer in programmatic stanno attivando la soluzione Context Control all’interno delle principali DSP. IAS mette a disposizione degli inserzionisti più di 300 segmenti contestuali in pre-bid, per evitare contenuti indesiderati o dirigersi verso contenuti adatti alle loro campagne. Le principali DSP, tra cui Adelphic, Adform, Amobee, MediaMath, Xandr, Yahoo e altre hanno integrato Context Control, rendendo questi strumenti prontamente disponibili per gli inserzionisti, ovunque scelgano di acquistare. Attivando la soluzione Context Control, gli inserzionisti possono riscontrare una diminuzione significativa del block rate, una diminuzione del 36% del cost per click (CPC) e una diminuzione del 19% del cost per acquisition (CPA) in una recente campagna.
IAS offre anche Context Control Optimization per gli editori, disponibile ora a livello globale. Lavorando con IAS, gli editori possono massimizzare i ricavi potenziali abbinando le impostazioni contestuali alle esigenze di brand suitability di un inserzionista. Gli editori possono ora attivare i segmenti di Context Control direttamente nei loro ad server per evitare o targettizzare contenuti contestualmente pertinenti. Ciò si basa sulla classificazione intelligente dell’inventory esistente e sulle capacità di pacchettizzazione disponibili per gli editori. Con Context Control Optimization di IAS, i publisher possono generare un maggiore ritorno sull’ inventory, offrendo un aumento del 20% del CPM e un aumento del 120% del CTR in una recente attivazione.
“Context Control Optimization si è dimostrato essere uno strumento incredibilmente efficace per classificare la nostra inventory e offrire migliori opzioni di contextual targeting per i brand”, dichiara Leigh Horton, Head of Ad Operations di Insider. “Lavorando con IAS, ora forniamo ai nostri inserzionisti un controllo ancora maggiore sull’appropriatezza dei contenuti durante le loro campagne, in modo da poter soddisfare i loro KPI”.