Walmart ha comunicato alla fine di settimana scorsa che le sue attività in ambito pubblicitario, riunite sotto il brand Walmart Connect, sono aumentata del 130% nell’ultimo anno, raggiungendo 2,1 miliardi di dollari di valore.
L’Amministratore Delegato, Doug McMillon, ha osservato in un incontro con gli analisti che la pubblicità è un’attività “ad alto margine”, affermando che continuerà a crescere quale fonte di revenue, come il marketplace proprietario del gigante del retail, fino a “diventare nel medio periodo una delle prime 10 attività pubblicitarie globali“. “Collegare queste opportunità B2B, com’è la pubblicità, ci consente di aumentare i guadagni e fare investimenti chiave allo stesso tempo”, avrebbe spiegato nell’incontro, secondo una trascrizione di FactSet.
L’attività pubblicitaria sta già lasciando un segno positivo sui risultati. “Il tasso di margine lordo consolidato è aumentato di cinque punti base, con i benefici di un’attività pubblicitaria in crescita, parzialmente compensata da costi più elevati della catena di approvvigionamento”, ha affermato il Direttore Finanziario Brett Biggs durante la telefonata con gli analisti.
I costi della catena di approvvigionamento sono stati di oltre 400 milioni di dollari superiori rispetto alle attese dell’azienda, ma “abbiamo un business che sta diventando sempre più digitale”, ha concluso McMillon.
Prima di questo pubblicazione degli utili pubblicitari, KeyBanc Capital Markets aveva notato un numero elevato di annunci di ricerca di lavoratori nel settore pubblicitario pubblicati proprio da Walmart.