‘Innovate your Innovation 2021’ è un progetto nato dalla collaborazione tra Ipsos e Nextatlas che aiuta le aziende ad acquisire consapevolezza dei cambiamenti in atto e comprendere come si stanno evolvendo le sfide riguardo all’innovazione in un’epoca di rapide e profonde trasformazioni accelerate dalla pandemia.
Il progetto si articola in una fase di ricerca volta a comprendere le nuove sfide legate all’innovazione. Attraverso una serie di interviste a top manager di importanti aziende italiane e straniere di vari settori, Ipsos ha ottenuto dei preziosi insights sulle dimensioni che i nuovi bisogni e comportamenti stanno assumendo e come questi stiano riconfigurando il mercato e il modo di fare innovazione.
Le evidenze raccolte sono poi state arricchite e incrociate con i dati AI-driven estratti dalla piattaforma Nextatlas per individuare all’interno delle sue audiences predittive composte da 300mila fonti aperte di ‘early adopters’ sui principali social network quali saranno i concetti correlati al tema dell’innovazione nel futuro prossimo.
I temi emersi dall’unione delle due expertise si possono assemblare sotto tre nuclei tematici: il futuro come costrutto sociale che è fondamentalmente legato al tema della sostenibilità; il digitale e le nuove tecnologie sempre più abilitative e immersive; e infine le persone come agenti del cambiamento e dell’innovazione e che diventano un asset molto prezioso da cui attingere.
I risultati della ricerca Ipsos e i trend individuati da Nextatlas, sono stati poi presentati in occasione di un webinar congiunto, che ha visto anche la partecipazione di quattro manager di importanti aziende. Tali risultati si possono riassumere in tre principali nuclei tematici che riguardano una nuova dimensione della sostenibilità, il digitale sempre più immersivo e il tema della Human Centricity.
Una sostenibilità più concreta, rigenerativa e circolare
“La sostenibilità un tempo era un concetto ombrello, magari un po’ abusato, oggi invece sta diventando una chiave di volta dell’innovazione, specialmente quando si va oltre la genericità” ha raccontato in una nota Elena Marinoni, Senior Trend Researcher Nextatlas. “Stiamo rilevando che le persone vogliono una sostenibilità verificabile, misurabile e concreta”.
Tra le accezioni del concetto di sostenibilità come la si intende oggi vi è quello di circolarità e rigenerazione. La convergenza di questi due concetti ci dà una direzione precisa di cosa significhi innovazione oggi. Il trend della Regenerative Circularity crescerà del 18% nei prossimi 6 mesi e coinvolgerà il mondo dell’agricoltura e quindi del food, ma anche beauty e fashion. Le evidenze sono già di fronte agli occhi di tutti, dalla pratica dell’upcylcling alle nuove certificazioni verso aziende che si occupano del ripristino dell’ecosistema.
“Oggi la sostenibilità non è più un elemento differenziante e competitivo, bensì una conditio sine qua non senza la quale non si è più presi in considerazione sul mercato”, è stata la testimonianza diretta di Marco Ferrari CEO di Montenegro S.p.A tra i top manager intervistati. “Le aziende quindi devono guidare la rivoluzione della sostenibilità con un approccio concreto, quantitativo e diffuso. Credo soprattutto in ciò che è stato fatto piuttosto che alle promesse e quindi confido molto nelle certificazioni che restano oggi un percorso e un traguardo importante”.
Digitale, dalle nuove tecnologie al metaverso
Oggi l’innovazione passa evidentemente dalla dimensione digitale per un abbattimento delle barriere tra online e offline.
“La customer experience non è più solo una misurazione della soddisfazione, ma oggi è l’imperativo che può fare la differenza tra il successo e il fallimento di un’organizzazione. È necessario riunire il meglio del mondo fisico e digitale per creare una customer experience molto più completa e soddisfacente, rendendo il processo di acquisto del consumatore fluido e soddisfacendo le sue esigenze attraverso diverse piattaforme”, ha sostenuto David Parma, Managing Partner, Ipsos Strategy3.
Interessante su questo tema il punto affrontato da Barbara Cimmino, CSR Director, Yamamay – Inticom Spa, ospite del webinar: “Il digital deve diventare la principale forma di connessione con il cliente, che è alla base, per poi tornare al tema del fisico portando nel negozio il click dell’acquisto e continuare la connessione sui social media, dove il legame si solidifica. Questo è un impegno che ci impone questo cambio di paradigma sul retail come luogo di scambio e che serve anche per fronteggiare gli impatti sull’ambiente”.
Nextatlas invece ha analizzato il metaverso ovvero la prossima versione dei social network legato a una realtà virtuale condivisa, immersiva e gamificata. Piattaforme già ampiamente utilizzate nel mondo dei videogiochi (Fortnite, Minecraft, Animal Crossing) dove milioni di persone si incontrano, giocano, spendono ma anche monetizzano le proprie skills. Oggi i brand devono trovarsi pronti per questo nuovo touchpoint che grazie al 5G e all’edge computing si diffonderà rapidamente. Il Metaverse Worldbuilding è un trend che nei prossimi mesi crescerà del 17% coinvolgendo avatar, merci virtuali, criptovalute, NFT, ma anche nuove estetiche a cui stanno attingendo a piene mani le aziende del fashion.
Human Centric e Gen Z
Dagli insight raccolti da Ipsos emerge con chiarezza che nuove abitudini, comportamenti e processi decisionali sono tali che definitivamente oggi ha senso parlare di persone e non più di consumatori. Solo comprendendo questi comportamenti l’azienda potrà essere differenziante sul mercato e sulle società. Oggi le persone non sono più un target, ma un asset molto prezioso da cui attingere per il cambiamento e l’innovazione. È necessario quindi ascoltarlo e servirlo: oggi infatti il servizio diventa l’elemento chiave.
“Noi come esseri umani adattiamo le nostre decisioni e i nostri comportamenti a ciò che accade intorno e dentro di noi, per questo motivo per vincere in questo ‘nuovo mondo’ bisogna comprendere profondamente i consumatori come persone e anticipare i loro bisogni e desideri. Solo così un’azienda può avere un ruolo differenziante nella vita delle persone quindi nel mercato e nella società”, ha commentato ancora Parma.
“Imparando dalla lezione di Amazon e della sua ‘customer obsession’ è necessario maturare la consepevolezza che oggi è il cliente che decide cosa vuole, come lo vuole e quale esperienza pretende dal retailer. Quindi anche un settore molto standardizzato come il fast food deve puntare sulla personalizzazione”, è intervenuto Alessandro Lazzaroni General Manager di Burger King Restaurants Italia S.p.A. “La qualità del prodotto è ‘given’, oggi è il servizio ad essere l’elemento principale su cui si deve basare l’innovazione, il collaborazione con il cliente”.
La Generazione Z (quella nata tra il 1995 e il 2012) rappresenta in modo piuttosto evidente quello che sarà il ‘cliente del futuro’, più un target da ammansire e sedurre bensì un asset strategico da cui partire. Nextatlas ha riassunto le principali caratteristiche di questa fascia generazionale quali l’imprenditorialità del sé, la naturale attitudine di essere creator e di monetizzare i propri talenti (tipico dell’imperante Passion Economy) e avere una forte coscienza critica. L’innovazione per i brand significa quindi trovare nuovi modi per attrarre e collaborare con gli ‘zoomers’.
Come innovare l’innovazione
“Ci sono due dati che oggi colpiscono. Il 94% dei dirigenti globali è insoddisfatto delle prestazioni di innovazione della propria azienda e l’85% dei nuovi lanci fallisce durante il primo anno”, ha aggiunto David Bedarida, Head of Innovation di Ipsos. “Questo significa che è necessario ripensare al concetto di innovazione e che tenga conto delle nuove regole, dei nuovi attori e delle nuove tempistiche”.
“La centralità della persona-consumatore non è mai stata così importante come oggi, come lo è la capacità di combinare sapientemente agilità, velocità, e validazione nei processi di innovazione. Ipsos resta all’avanguardia in questo senso e la connessione con Nextatlas ne accentua la dimensione di foresight”, ha concluso Parma.