L’immagine è l’architrave del commercio online. Senza foto non si vende. E se la foto c’è, ma non è di qualità, non funziona. Descrizioni dettagliate ed esaustive delle caratteristiche del prodotto sono sicuramente importanti e non possono mancare, ma è l’immagine a giocare il ruolo decisivo e la spinta all’acquisto. D’altronde, una foto vale 60.000 parole. Così dice il cervello umano, che processa immagini 60.000 volte più velocemente di un testo scritto. E non solo. Dopo 3 giorni, le persone ricordano il 10% di quanto hanno letto, il 20% di quanto hanno udito, e il 65% di quanto hanno visto.
In un mondo che va sempre di più verso l’acquisto online – nel 2019 l’80% degli internet users ha ricercato online un prodotto o un servizio e il 74% ha effettuato almeno un acquisto, per un totale di circa 3 miliardi di acquirenti (il 39% della popolazione mondiale) – le foto stanno diventando la ‘benzina che fa muovere la macchina’, insomma il petrolio del nuovo secolo.
L’esperienza di acquisto nell’eCommerce passa prima dall’immagine, poi dai pagamenti e infine alla logistica
Se molto si è discusso di logistica quale maggiore sfida per le aziende eCommerce nell’erogare un servizio di qualità. È importante ora iniziare a ragionare anche sull’immagine che deve diventare un vero e proprio driver di vendita. Un sondaggio di Weebly ha infatti rilevato che il 75% dei consumatori ha valutato la qualità della fotografia come ‘molto influente’ durante il loro processo di acquisto. Secondo una recente analisi di BrandOn Group, le aziende che curano in modo professionale l’immagine del proprio catalogo online aumentano del 67% le vendite. I contenuti visuali stanno dominando il mondo dell’e-commerce e valorizzarli è la base di una buona strategia per cogliere l’attenzione e contribuire alla costruzione di un’esperienza d’acquisto ottimale per i potenziali clienti.
Quali caratteristiche devono avere le foto per convertire la visita in acquisto?
Lo studio How Much is an Image Worth? Airbnb Property Demand Analytics Leveraging A Scalable Image Classification Algorithm della Carnagie Mellow University stabilisce come il nostro subconscio sia attratto da immagini bilanciate, in grado di rendere esteticamente piacevole un oggetto (una casa, per esempio) accrescendone l’interesse, e guidando la scelta d’acquisto. Il punto è che le aree della corteccia cerebrale che codificano quello che vediamo sono situate vicino all’ippocampo (che processa le emozioni) e quindi le immagini colpiscono la sede del cervello che suscita i sentimenti. Per non parlare dei colori: aumentare la saturazione di una foto può accrescere il valore di un immobile di oltre 6.000 dollari all’anno. Complessivamente le foto accrescono del 32% la possibilità di vendere una casa, secondo un’analisi di VHT Studios. È dunque in ascesa il mercato del visual fatto di foto e video, in particolare nel settore food e real estate.
Insomma, non basta avere una qualunque foto e caricarla online. Bisogna essere consapevoli che esiste un importante valore nell’ottimizzazione delle immagini per l’eCommerce, un settore da 80 miliardi di dollari oggi, con una crescita del 6% anno su anno, in aumento esponenziale dall’inizio della pandemia. Euromonitor International prevede che oltre il 50% della crescita del commercio globale nel periodo 2020-2025 sarà digitale. Ciò equivale a 1,4 trilioni di dollari di incremento del commercio, poiché più beni vengono venduti online. Secondo una proiezione di eMarketer a fine 2021 la crescita prevista dell’eCommerce sarà intorno al 14,3%, inferiore quindi alla stima del 20,2% del 2019 e al 27,6% dello scorso anno, ma significa comunque 611 miliardi di dollari di vendite aggiuntive attraverso il canale online.
Le aziende devono abbracciare velocemente il passaggio al digitale, e hanno necessità di contenuti visual di alta qualità per distinguersi su un mercato affollato. Le immagini sono il primo momento di incontro con il cliente e devono perciò rispecchiare le esigenze di coerenza del brand e una conseguente efficienza produttiva.
La piattaforma Boom
È possibile sviluppare sistemi per gestire in maniera sistematizzata e scalabile la produzione di contenuti visivi a livello globale. La risposta è sì. È quello che fa Boom, grazie a una piattaforma proprietaria che riesce a standardizzare l’intero ciclo di produzione, aiutando le aziende a convertire di più online con i visual giusti. E non si parla solo di immagini, ma anche video, planimetrie e virtual tour, e riprese droni. La piattaforma gestisce infatti anche diversi tipi di contenuti e guidelines in base al mezzo di produzione o alla zona, ovunque nel mondo.