Scrive il New York Times che una nuova realtà, 8th Note Press, sta corteggiando gli scrittori di romanzi autopubblicati: alle spalle c’è ByteDance, la stessa società cinese che ha invaso il mondo con il suo social network TikTok. Il rischio è che sfrutti la propria posizione di potere per promuovere globalmente i suoi prodotti come nessun altro può fare, facendo concorrenza un tempo ad editori e piattaforme.
La notizia non è totalmente nuova: all’inizio di maggio Lemon Inc, una consociata di ByteDance, aveva depositato presso l’Ufficio Marchi e Brevetti degli Stati Uniti (USPTO) una domanda di registrazione del marchio ‘8TH Note Press’, che segnalava il potenziale ingresso nel regno dell’ePublishing. La domanda di registrazione del marchio, riportata per la prima volta da Business Insider, lasciava intendere le aspirazioni dell’azienda nel mondo dell’editoria digitale, aggiungendo un tocco distintivo alle sue iniziative. Ora sembra si sia passati dall’aspetto teorico – potrò pubblicare un libero se mi verrà il ghiribizzo – all’adozione di un piano strategico operativo.
I primi passi, mettere le mani sugli epublisher, rappresentano una minaccia concreta per la leadership occidentale di Amazon, finora la prima scelta di chi si proponeva di autopubblicare un libro. E per gli autori, ‘affamati’ di promozione, che cosa c’è di meglio del social che conquistato rapidamente il ruolo di maggior influencer per i libri, con i suoi ‘booktoker’?