Maria Teresa Forti, CEO e Founder HOLE IN ONE, illustra la vision della sua agenzia sul futuro dell’AR/VR applicata nei vari ambiti delle diverse industry.
Digital marketing e Augmented/Virtual Reality: un’arena dove le applicazioni stanno passando dalle prime sperimetazioni ai progetti effettivi. Quali sono le aree dove questa transizione si sta rivelando più efficace?
Entrambe le tecnologie, Augmented e Virtual Reality, posso avere applicazioni in varie e vaste aree ma bisogna considerare quanto sia diffuso l’utilizzo dei device da parte delle persone. In pratica la cultura dell’utilizzo delle tecnologie è la base.
Diciamo che le aree tecnico industriali sono quelle che più facilmente ricorrono a questo tipo di tecnologia in quanto è possibile presentare un macchinario industriale mostrando sia l’esterno sia l’interno di ogni componente, spiegandone il loro funzionamento.
C’è una crescente richiesta di applicazione anche in ambiti come l’architettura ingegneristica, nella chirurgia, nell’arte (musei mostre ecc) e alcune aziende alimentari hanno cominciato a introdurre questa tecnologia per presentare meglio il prodotto.
eCommerce e A/V Reality: in che modo l’integrazione di progetti di virtual reality potrà dare nuova linfa al commercio online? O gli utilizzi più efficaci si avranno nel retail tout court? O in forme miste?
Si potrà dare nuova linfa al commercio online grazie a questa maggiore connessione virtuale tra il prodotto e il consumatore e in alcuni casi questa sarà addirittura migliore rispetto alla realtà. Non so prevedere esattamente come sarà l’impatto perché, come sempre, è una questione di ‘cultura del digitale’, tuttavia sono convinta che sia la vendita al dettaglio sia quella in forme miste ne trarranno grandi vantaggi.
L’Aumengted Reality può diventare la porta di ingresso in un ‘mondo’ digitale a partire da un semplice tag su un supporto cartaceo. Che prospettive si aprono in questa direzione ai media e alla pubblicità classica? Che esempi può citare al riguardo?
Questa porta di ingresso verso il ‘mondo’ digitale in realtà è già aperta. Noi realizziamo e abbiamo già realizzato progetti in vari in questo ambito oramai da oltre 5 anni, nell’editoria, nell’industria, nell’architettura. Uno dei nostri progetti più ‘divertenti’ è stato un libri per bambini per studiare l’inglese ma anche per studiare dinosauri, il pianeta, lo spazio, per raccontare favole.
La Virtual Reality necessita di visori dedicati per essere utilizzata al meglio. Questo può diventare un limite o sarà una propellente quando diventerà magari di moda averne uno?
Sicuramente con visori dedicati la tecnologia della realtà virtuale può essere più performante, non sarà un limite ma anzi lo stimolo per creare visori migliori che allo stesso tempo siano alla portata di tutti.
Qual è uno scenario possibile (o probabile) per l’A/V Reality da qui a cinque anni? Il comparto è sempre sul punto di decollare, ma in pratica tale decollo è continuamente rinviato…
Spero che si vada sempre più velocemente verso un maggior utilizzo di questo tipo di tecnologie non solo per spettacolarizzare o ingaggiare il pubblico ma anche per approfondire. Attualmente questa tecnologia viene usata dalle aziende per mostrare al meglio nel dettaglio la loro produzione. Ecco, credo che in queste aree la realtà virtuale e la realtà aumentata possono essere valorizzate al meglio, dagli addetti ai lavori e dagli investitori.