Abbandonato lo schema gerarchico tipico delle società di consulenza, già prima della pandemia l’agenzia H-FARM Digital Marketing aveva sperimentato delle prassi di autoregolamentazione, in cui la condivisione di un codice di valori e l’interesse della società come minimo comune denominatore guidavano la maggior parte delle decisioni aziendali, permettendo ai dipendenti di spostarsi all’interno dell’organizzazione per coltivare interessi personali e curiosità professionali e, all’esterno della stessa, autorizzando periodi di lavoro fuori sede e all’estero.
Con l’avvento del lockdown, però, queste semplici regole condivise sono diventate insufficienti, spingendo il management e il CEO dell’azienda a interrogarsi sulla gestione dell’organizzazione, avviando così una vera e propria rivoluzione, che ha portato H-FARM Digital Marketing a diventare una società self managed.
Self management: come funziona il sistema in cui ognuno è capo di se stesso
Il self management è un sistema organizzativo estremamente flessibile, che garantisce alle aziende di adattarsi rapidamente ai cambiamenti per essere competitive in un mercato in continua evoluzione.
Con una definizione chiara di ruoli, responsabilità e regole di cooperazione, in una società self managed la leadership è condivisa e ognuno è in grado di prendere decisioni in autonomia nell’interesse del gruppo. Le persone hanno un livello di preparazione tale da poter agire in modo proattivo, senza attendere ordini da un capo, che – essendosi allontanato dall’operatività – potrebbe non essere sempre in grado di fare la scelta più corretta. Libera dallo schema piramidale, l’impresa può dunque agire in modo rapido e dinamico.
“Quello che facciamo in H-FARM Digital Marketing è un qualcosa che esiste in natura da sempre – afferma nella nota Giorgio Sacconi, CEO di H-FARM Digital Marketing – e quindi particolarmente adatto ad un contesto ‘complesso’ come l’ecosistema naturale o quello della comunicazione dove noi operiamo. Non basta adattarsi, è necessario essere antifragili come uno stormo di uccelli, dove l’intelligenza collettiva concorre allo spostamento compatto del gruppo. In un sistema come questo il singolo è fondamentale per la forza della collettività, che è la vera protagonista”.
Favorire l’autonomia per combattere la ‘great resignation’
Perché le persone abbandonano il posto di lavoro? Oltre alla ricerca di condizioni economiche più vantaggiose, nella maggior parte dei casi è per trovare un’occupazione che garantisca un equilibrio migliore tra lavoro e vita privata: un’esigenza acuita dagli anni di pandemia, in cui il rallentamento forzato ha portato tanti a riconsiderare le proprie priorità. Ma come rispondere a questa domanda in un contesto lavorativo competitivo, in cui il talento molto spesso si accompagna allo spirito di sacrificio? Una possibile soluzione per rendere la vita lavorativa più appagante e compatibile con la ricerca di un work-life balance sostenibile è la decentralizzazione dei processi decisionali, in un sistema di responsabilità condivise in cui il singolo ha il potere di gestire il tempo e il proprio lavoro.
Se il fenomeno delle dimissioni di massa non è l’unica ragione che ha portato diverse aziende ad attuare una rivoluzione organizzativa di questo tipo, di certo ha favorito l’interesse di tanti manager e imprenditori rispetto ai nuovi modelli organizzativi, soprattutto al Nord e nel settore della comunicazione. I professionisti italiani più coinvolti nel fenomeno della ‘great resignation’, infatti, sono i giovani tra i 26 e i 35 anni che lavorano nelle aziende del Nord, in settori quali il digitale e il marketing (fonte: Aidp), profilo che corrisponde al professionista tipo di un’agenzia come H-FARM Digital Marketing, dove lavorano oltre 120 ragazze e ragazzi con un’età media di 30 anni, che possono scegliere di stare in un’agenzia in cui ognuno può dire la sua e può portare valore al gruppo, al di là della seniority maturata.
Un’auto-gestione strutturata che vince sul mercato
La ragione principale che ha spinto l’agenzia milanese a mettere in discussione la propria realtà, creando nuove regole e nuovi ruoli è il business: emergere e avere successo in un mercato in costante cambiamento, dove è fondamentale essere rapidi nel prendere decisioni, ha portato il management a ricercare un sistema che permettesse di trattenere i talenti e di portare buoni risultati economici.
“I numeri sono dalla nostra parte – commenta Giorgio Sacconi – negli ultimi due anni, infatti, siamo cresciuti sia di fatturato sia di marginalità a doppia cifra. Dopo i mesi della pandemia, in cui siamo riusciti a non lasciare a casa nessuno, garantendo il posto di lavoro a tutti i dipendenti, abbiamo ripreso a crescere, rafforzando il rapporto con i clienti preesistenti e acquisendone di nuovi”.
Per poter compiere l’evoluzione da agenzia organizzata in aree di competenza a un sistema self managed multidisciplinare, in cui i dipendenti contribuiscono secondo ruoli autodeterminati all’interno di cerchie di interesse, seguendo Obiettivi e Key Results, H-FARM Digital Marketing si è rivolta a Kopernicana, società specializzata nel supportare le aziende nella definizione di nuovi modelli organizzativi.
“Insieme alle persone dell’azienda abbiamo trasformato i loro valori di riferimento in regole di collaborazione, che sono poi evolute in una vera e propria costituzione”, spiega Francesco Frugiuele di Kopernicana. “Abbiamo quindi chiarito scopi e responsabilità dei ruoli pre-esistenti e abbiamo supportato l’introduzione di uno strumento decisionale, la ‘decisione integrativa’, che consente a tutti i team di auto-definire i ruoli interni, le policy, le prerogative continuando a evolvere l’organizzazione. A dare coerenza operativa ci sono gli OKRs, che distribuiscono la strategia aziendale permettendo a tutti i team di definire il proprio contributo alla sua esecuzione. Non esistono formule predefinite per affrontare il self-management. Sviluppare un nuovo approccio all’organizzazione una volta abbandonato il modello gerarchico richiede conoscenza di quanto già sperimentato da altri e capacità di ascoltare, adattarsi, sperimentare, imparare dall’esperienza che piano piano si fa”.