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Gruppo Digitouch, nel 2023 ancor più presenti in ambito Mobile e Fintech. Ranucci Brandimarte: “Le regole del gioco stanno cambiando, occorre aumentare dimensioni e competenze per poter essere competitivi”

Simone Ranucci Brandimarte, Gruppo Digitouch
Simone Ranucci Brandimarte, Presidente Gruppo Digitouch

“In realtà non si tratta di una semplice espansione per linee esterne”, esordisce Simone Ranucci Brandimarte, Presidente del Gruppo DIGITOUCH, parlando dell’acquisizione di MobileSoft di cui abbiamo dato notizia ieri. “La trasformazione in atto nel Gruppo, guidata dalla tre linee Tech, Marketing ed eCommerce, risponde a una realtà di mercato altrettanto dinamica e a una precisa domanda dei grandi clienti. Il digitale in Italia sta crescendo, sia sul fronte delle aziende private, sia su quello della Pubblica Amministrazione spinta dai progetti del PNRR: non è illusorio pensare, per i prossimi anni, fino almeno al 2025, a una crescita a tassi ben superiori a quelli degli anni scorsi. Per cogliere questa opportunità, stanno cambiando anche le ‘regole del gioco’: i player del comparto stanno aumentando le proprie dimensioni per essere competitivi. I grandi clienti e la PA richiedono una massa critica, di fatturato, di servizi, e di competenze. Aumentano sì le opportunità, ma al contempo si alza sempre di più l’asticella per partecipare alla competizione, sempre più accesa, per afferrarle e farle proprie”.

Quindi come va letta quest’ultima acquisizione?

Per rispondere a queste esigenze, abbiamo da tempo iniziato ad aumentare il nostro perimetro, per crescere di fatturato – quest’ultima acquisizione da sola vale circa 6 milioni di ricavi – ma soprattutto in termini di competenze e di risorse, entrando dalla porta principale nel mondo dei servizi Mobile e Fintech. In un mercato come quello attuale, che si espande velocemente, non c’è alternativa alla crescita, sia organica, sia non organica, per rimanere competitivi e affrontare le sfide che i clienti ci pongono. Il trend al consolidamento è evidente: i ‘piccoli’ privi di massa critica non riescono a sfruttare adeguatamente le opportunità che si presentano, mentre i grandi player colgono questa duplice occasione per rafforzarsi ancora di più e integrare in house competenze preziose a rischio di dispersione. In altre parole sta accadendo quello che è già successo al mercato dell’automotive all’inizio del secolo scorso, quando c’erano oltre 1600 produttori di auto che si sono ridotti naturalmente a poche decine e – oggi – a poche aziende globali. Il trend nei servizi digitali è analogo: si assiste a un diffuso M&A a ritmi sempre più accelerati”.

Con l’acquisizione di MobileSoft fate un passo deciso nel mondo del mobile: come integrerete questa funzione nella vostra offerta?

È molto importate lavorare sui clienti in ottica di cross selling e di upselling. Il cliente ha sempre più bisogno di razionalizzare i propri fornitori: quando necessita di una app mobile, ad esempio, il primo pensiero è verificare se uno dei fornitori attuali può realizzarla. Solo quando verifica, per onestà intellettuale, che così non è, allora cerca qualcun altro all’esterno che possa soddisfarlo. Per noi sarà quindi facile – relativamente facile, si intende – presentarci ai nostri clienti di Tier 1 con un’offerta che include anche le competenze mobili di un’azienda che ha realizzato negli ultimi anni oltre 2.000 app. Egualmente accadrà in ambito fintech, dove possiamo proporre soluzioni di pagamento del livello di quelle utilizzate da Mooney, credit venture tra IntesaSanpaolo e Sisal. Si tratta di comparti, il bancario e l’assicurativo, diventati quasi esclusivamente app centric o mobile centric. La diffusione degli smartphone ha portato anche a quest’ennesima rivoluzione, basata su app semplici da usare e ad alto valore aggiunto: il 25% dei clienti bancari utilizza esclusivamente l’app e non è mai entrato in una filiale.

Per chiudere, come vedete il 2023 che si apre – di fatto – con questa acquisizione importante? Lo scenario non propriamente favorevole per le Big Tech negli Usa…

Per quanto riguarda il Gruppo, il 2023 presenterà ancora crescite di fatturato e margine. Vedremo una crescita su tutte e tre le linee di business: Tech – di cui questa acquisizione rappresenta una forte spinta – Marketing ed eCommerce. Ma soprattutto ci attendiamo di lavorare sempre più in maniera integrate tra le tre linee: questa è la nostra caratteristica principale. Potremo dire che nel 2023 ci impegniamo a rispondere alle esigenze dei nostri clienti integrando ancora di più tutte le nostre competenze nei differenti ambiti.