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“Google è un monopolista e ha agito come tale per mantenere il suo monopolio”, sentenza storica in USA

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di Monica Gianotti

Un giudice statunitense ha stabilito che Google ha agito illegalmente per schiacciare la concorrenza e mantenere il monopolio della ricerca online e della relativa pubblicità. La storica decisione di lunedì è un duro colpo per Alphabet, la società madre di Google, e potrebbe ridisegnare il modo in cui le big tech fanno affari.

Non è ancora chiaro quali sanzioni Google e Alphabet dovranno affrontare a seguito della decisione. Le multe o altri rimedi saranno decisi in una prossima udienza. Tra le possibili soluzioni c’è la scissione di Alphabet in società separate.

Nella sua decisione, il giudice distrettuale statunitense Amit Mehta ha affermato che Google ha pagato miliardi per assicurarsi di essere il motore di ricerca predefinito su smartphone e browser. “Google è un monopolista e ha agito come tale per mantenere il suo monopolio”, ha scritto il giudice nel suo parere di 277 pagine.

Alphabet ha dichiarato di voler ricorrere in appello contro la sentenza.

“Questa decisione riconosce che Google offre il miglior motore di ricerca, ma conclude che non dovremmo essere autorizzati a renderlo facilmente disponibile”, ha dichiarato in una nota Kent Walker, President of Global Affairs di Google. “Mentre questo processo continua, continueremo a concentrarci sulla realizzazione di prodotti che le persone trovano utili e facili da usare”.

La sentenza di lunedì arriva dopo un processo di 10 settimane a Washington DC, in cui i pubblici ministeri hanno accusato Google di pagare miliardi di dollari all’anno ad Apple, Samsung, Mozilla e altri per essere preinstallato come motore di ricerca predefinito su tutte le piattaforme. Un privilegio che assicura alla big tech l’accesso a un flusso costante di dati degli utenti che ha contribuito a mantenere la sua posizione dominante sul mercato.

In questo modo, secondo i pubblici ministeri, le altre aziende non hanno avuto l’opportunità o le risorse per competere in modo significativo.