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Gli italiani cercano informazioni affidabili sul Coronavirus, il sito del Ministero scala la classifica. Il whitepaper di SimilarWeb

SimilarWeb, società di Digital Market Intelligence, ha realizzato un whitepaper che presenta l’analisi dell’impatto del coronavirus negli Stati Uniti, UK, Germania, Italia, Francia, Brasile, Giappone, Singapore e Israele. L’obiettivo di questo rapporto, realizzato attraverso la propria piattaforma proprietaria per il monitoraggio del traffico web, è quello di offrire una valutazione in tempo reale delle ricadute sul comportamento dei consumatori e delle imprese sulla scia della diffusione della pandemia.

Il coronavirus è diventato un titolo presente sui giornali di tutto il mondo sin dall’inizio di Gennaio, di concerto con rapida diffusione in Cina, ma l’analisi di SimilarWeb suggerisce che per gli Stati Uniti e i principali paesi dell’UE il virus non è diventato una ‘minaccia percepita’ fino all’ultima settimana di Febbraio. Ciò è stato dovuta alla falsa impressione che i primi casi confermati negli Stati Uniti e negli altri paesi dell’UE potevano ancora essere stati importati dall’Oriente. L’ultima settimana di febbraio, però, la minaccia percepita diventa reale, pur con le differenze temporali per i vari paesi, e le risposte tendono progressivamente a uniformarsi.

Nei prossimi giorni prenderemo in esame come si è evoluto il contesto nei grandi paesi della Unione e Oltreoceano, ma per ora ci concentreremo sull’Italia, il primo stato europeo ad essere colpito in maniera massiccia dalla pandemia, per esaminare le risposte dei cittadini al virus.
Come si era già osservato nel Far East, anche in Europa viaggi e industrie connesse hanno visto le cadute più ripide del traffico. Questo aspetto, tuttavia, è ancora più drammatico in Italia, che è stata la prima nazione europea a mettere la sua popolazione in quarantena.

Data l’escalation del virus nelle ultime settimane, il traffico sui siti di travel e categorie analoghe si è sostanzialmente azzerato, mentre sono emersi consumi e abitudini nuove: in particolare il traffico verso le la app di videoconferenza e le piattaforme di consegna di generi alimentari è salito alle stelle, evidenziando aumenti dell’8000% e del 200%, rispettivamente.

L’Italia è stato uno dei primi mercati in cui la consegna di cibo ha evidenziato un simile aumento, che può essere spiegato da una quarantena molto restrittiva a partire dell’8 marzo, con chiusura dei ristoranti che ha lasciato aperto il delivery come unica forma di continuare l’attività. Simili tendenze sono state osservate in Cina: un precedente significato per comprendere che cosa succederà a livello globale quando i paesi implementeranno (un buon numero ha già provveduto nei giorni scorsi), gradualmente, i blocchi incrementali.

Ma l’aspetto più significativo della situazione italiana, a livello di web e di search, è stata la ricerca di informazioni affidabili relative al Coronavirus, con il sito salute.gov.it diventato una delle destinazioni preferenziali, che ha acquisito una posizione di leadership nel panorama interno grazie anche a una spinta social del tutto inedita.

Il sito ufficiale del Governo presenta una dinamica di crescita, tra Dicembre 2019 e Marzo 2020, impressionante: se nell’ultimo mese dell’anno scorso, infatti, gli accessi avevano sfiorato il milione provenienti da circa 800.000 utenti, nel periodo tra il 28 febbraio e il 26 marzo di quest’anno gli accessi sono state oltre 28 milioni (1 milione al giorno, come nell’intero mese di dicembre).

Il dato proietta il sito del Ministero della Salute in prima posizione nel ranking Health & Medicine, dove a dicembre si classificava quinto, e cinquantaduesimo in Italia (era #1404), con un sensibile aumento degli accessi dall’estero, in particolare da Stati Uniti, Francia e Regno Unito, segno dell’autorevolezza del sito e del bisogno di rivolgersi a fonti affidabili, anche oltre confine.

Oggi la fonte di traffico più rilevante per il portale ministeriale è rappresentata dalla keyword ‘coronavirus’. Le cose, naturalmente, cambiano se consideriamo il mese di dicembre, quando ancora la topic non era entrata al centro del dibattito e le ricerche si concentravano attorno a parole chiave come ‘influenza’ e ‘vaccino’: un’indicazione del processo graduale di presa di coscienza della Nazione.

“Nonostante il nostro Paese stia attraversando uno dei periodi più complicati della sua storia moderna, gli italiani stanno dimostrando grande maturità nel relazionarsi a una tematica così delicata”, commenta Stefania Balsamo, Country Manager Italy di SIMILARWEB. “Il fatto che scelgano di rivolgersi a siti come quello del Ministero della Salute è sicuramente un segnale positivo di come il digitale possa fungere da facilitatore anche in situazioni come quella attuale”.

Il più grande cambiamento, infatti, lo si osserva tra le fonti di traffico: in questo caso emergono i canali social, arrivati a pesare nel medesimo periodo di rilevazione in corso per oltre il 22% degli accessi, rispetto a valori molto trascurabili, inferiori all’1%, di dicembre 2019, prova anche in questo caso della necessità degli italiani di accedere a un’informazione qualificata e affidabile, come antidoto anche alle fake news che circolano su questa tipologia di argomento in queste settimane. Da evidenziare anche che è YouTube il social che contribuisce maggiormente a generare visite al sito governativo. In precedenza, il traffico del sito era quasi esclusivamente monopolio di Google, il che indica anche uno spostamento degli utenti da ricerche di tipo quai accademico a risposte di tipo emotivo ai propri dubbi.