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Gen Z sempre più interessata al mondo degli investimenti, attratta da ‘finfluencer’ e criptovalute. Lo rivela una ricerca di CFA Institute e FINRA Foundation

Giuliano Palumbo, Presidente CFA Society
Giuliano Palumbo, Presidente CFA Society Italy

CFA Institute, l’associazione globale dei professionisti degli investimenti, e FINRA Foundation, un’organizzazione senza scopo di lucro che aiuta gli americani meno abbienti ad acquisire le conoscenze, le competenze e gli strumenti per prendere decisioni finanziarie oculate, hanno pubblicato una nuova ricerca che sottolinea le motivazioni e i comportamenti di investimento degli investitori della Gen Z di età compresa tra 18 e 25 anni.

Un sondaggio condotto su oltre 2.800 intervistati tra Gen Z, millennial e Gen X negli Stati Uniti, Canada, Regno Unito e Cina ha esaminato i comportamenti relativi agli investimenti di coloro che possiedono o non possiedono un conto di investimento.

Il rapporto ha rilevato che gli appartenenti alla Gen Z hanno iniziato a investire per diversi motivi, tra cui la possibilità di accedere alle informazioni finanziarie sui social media e la proliferazione di app di investimento e criptovalute.

Due investitori della Gen Z su cinque negli Stati Uniti (41%), in Canada (41%) e nel Regno Unito (43%) e quasi due su tre (60%) degli investitori della Gen Z in Cina hanno citato la ‘FOMO’ (paura di perdere qualcosa) come fattore nella propria decisione di iniziare a investire.

Paul Andrews, Managing Director for Research, Advocacy, and Standards, CFA Institute, commenta nella nota: “Questi nuovi protagonisti del mondo degli investimenti stanno ridefinendo le pratiche, i prodotti e le piattaforme di investimento. Il nostro studio ha evidenziato quanto le loro abitudini di investimento differiscano significativamente dalle precedenti generazioni di investitori. Una serie di fattori macroeconomici e sociali, come l’aumento dell’inflazione, la crescente popolarità e accessibilità delle criptovalute e i ‘finfluencer’ sui social media, stanno avendo un profondo impatto su come, dove e in cosa investono.

Sebbene i social media e le app di investimento stiano facilitando l’accesso alle informazioni finanziarie per la Gen Z, ci sono ancora barriere che impediscono a molti appartenenti alla Gen Z di iniziare ad investire. Ciò include la mancanza di educazione finanziaria, che continua ad essere motivo di preoccupazione. I governi, le autorità di regolamentazione e i professionisti degli investimenti hanno un ruolo collettivo da svolgere nell’aiutare la Generazione Z ad acquisire le conoscenze necessarie per prendere decisioni di investimento consapevoli e responsabili”.

Gerri Walsh, President FINRA Foundation, aggiunge: “La popolazione della Gen Z è diversificata e digitalmente esperta. Sta usando la tecnologia mobile per entrare nei mercati finanziari in numeri senza precedenti, consultando numerose fonti di informazione mentre lo fanno. È fondamentale comprendere le loro decisioni di investimento e fornire gli strumenti educativi per prepararsi a tali decisioni”.

Ricerca CFA Institute GenZ

I principali risultati della ricerca

  • Sono molti di più gli appartenenti alla Generazione Z che investono rispetto a quelli che non investono: il Canada ha la percentuale più alta di investitori tra la Gen Z, con quasi tre su quattro (74%) che affermano di aver sottoscritto almeno un investimento, rispetto a più di uno su due in Cina (57%) e negli Stati Uniti (56%) e il 49% nel Regno Unito.
  • Le criptovalute sono una scelta di investimento popolare tra gli investitori della Gen Z: più di due investitori statunitensi su cinque (44%) della Gen Z hanno iniziato ad investire con le criptovalute, rispetto al 35% degli investitori Millennial statunitensi e al 23% degli investitori statunitensi della Gen X. Le criptovalute sono state anche l’investimento più comune con cui gli investitori della Generazione Z hanno iniziato in Canada (35%) e nel Regno Unito (43%).
  • Un gran numero di investitori della Gen Z ha iniziato a investire prima di compiere 21 anni: più di quattro investitori statunitensi su cinque (82%) della Gen Z hanno iniziato ad investire prima dei 21 anni, così come il 79% degli investitori canadesi e l’81% degli investitori della Gen Z britannica. Al contrario, meno di due terzi (63%) degli investitori della Generazione Z in Cina hanno iniziato a investire prima di questa età. Gli investitori cinesi della Generazione Z, tuttavia, hanno i maggiori saldi di investimento mediani tra i mercati esaminati.
  • La maggior parte degli investitori della Gen Z è interessata a viaggiare, mentre gli investitori britannici vogliono acquistare una casa: il 61% degli investitori statunitensi, il 55% dei canadesi e il 53% cinesi affermano che il loro principale obiettivo finanziario è quello di avere abbastanza soldi per viaggiare o andare in vacanza. Oltre la metà (55%) degli investitori canadesi della Gen Z ha anche citato la possibilità di pagare le bollette mensili come principale preoccupazione, mentre il 48% degli investitori britannici della Gen Z (una pluralità) afferma che il proprio obiettivo finanziario è acquistare una casa.
  • La maggior parte degli investitori della generazione Z si affida ai social media per informarsi sugli investimenti: quasi la metà degli investitori statunitensi della generazione Z (48%) utilizza i social media per acquisire informazioni sugli investimenti. È la principale fonte di informazione per gli investitori della Generazione Z negli Stati Uniti, in Canada e nel Regno Unito. È la quarta opzione più popolare per quelli in Cina, con le app finanziarie che sono la fonte di informazione principale.
  • Persistono ostacoli all’investimento: la mancanza di risparmi è il motivo principale per cui la generazione Z negli Stati Uniti, in Canada e in Cina non investe, mentre la principale barriera per la generazione Z nel Regno Unito è quella di non avere un reddito o uno stipendio sufficienti. Oltre la metà degli investitori della Generazione Z negli Stati Uniti (56%), in Canada (56%) e nel Regno Unito (58%) afferma inoltre che la mancanza di conoscenza degli investimenti è un ostacolo agli investimenti.

Giuliano Palumbo, CFA, Presidente CFA Society Italy, commenta i risultati della ricerca: “La Generazione Z rappresenta i futuri investitori, sono giovani caratterizzati da forte spirito innovativo e capacità di generare cambiamenti. È perciò cruciale comprendere le loro preferenze, aspettative e motivazioni alla base delle loro decisioni in ambito finanziario. Al giorno d’oggi è importante tenere in considerazione l’impatto dei social network e della figura dell’investment influencer, che rappresentano sempre più spesso una fonte di informazioni e ispirazione per i giovani investitori. Nonostante ciò è fondamentale fornire loro un’educazione che promuova il pensiero critico e l’abilità di valutare in modo autonomo le opportunità di investimento. A tal proposito, CFA Society Italy sostiene l’importanza di una cultura finanziaria responsabile ed è costantemente impegnata nel fornire risorse dedicate alla formazione professionale continua, con particolare attenzione all’educazione finanziaria della Generazione Z, al fine di renderla una generazione di giovani investitori informati e sicuri delle proprie decisioni finanziarie”.